Traffico e spaccio di droga, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Queste le accuse in base alle quali 26 persone sono state arrestate a Bergamo. Si tratta per lo più di ultras dell’Atalanta
Alba shock per gli ultras di calcio. Si è svolta nella mattina di martedì 7 marzo nel Bergamasco una vasta operazione della Polizia denominata “Mai una gioia”. Sono già state arrestate 26 persone ritenute responsabili di traffico e spaccio di droga, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta per lo più di ultras dell’Atalanta.
COCAINA PRIMA DELLA PARTITA
Dalle indagini – condotte dalla Squadra mobile di Bergamo e dallo Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia di Stato – è emerso che il gruppo, in prevalenza ultrà nerazzurri, prima di assistere alle partite, acquistava e assumeva cocaina nei pressi o anche dentro lo stadio, incappucciandosi poi per compiere azioni violente.
SCONTRI DOPO IL MATCH CON L’INTER
Le indagini, avviate nel settembre del 2015, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico di un gruppo di italiani, nonché di un cittadino albanese e di uno serbo, in prevalenza ultrà dell’Atalanta, dediti alla cessione di ingenti quantitativi di droga, anche tra i tifosi della tifoseria stessa. Tra gli indagati anche un 73enne e un 63enne. La modalità di azione, con il consumo di droga nei pressi dello stadio seguito dalle violenze, è stato accertato anche prima degli scontri avvenuti, nel gennaio 2016, nel centro di Bergamo, dopo la partita contro l’Inter.
“MAI UNA GIOIA”
Quegli episodi gravissimi portarono a contestare anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale, riconducibile a condotte violente attuate al termine dell’incontro. L’operazione, “Mai una gioia”, prende il nome dallo slang e dal linguaggio in codice tipico usato dagli arrestati, i quali erano soliti ripetere come un mantra la frase, riportata anche in uno striscione in curva.
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