Omicidio Varani, la rivelazione shock: “Marco Prato è sieropositivo”

Marco Prato, rinviato a giudizio per l’omicidio di Luca Varani, il cui processo comincerà il prossimo 10 aprile, sarebbe sieropositivo.

Se già l’omicidio di Luca Varani aveva sconvolto l’opinione pubblica per la sua crudezza, oggi, 1 marzo, nuove rivelazioni sconvolgono l’opinione pubblica e gli ambienti dei festini romani. Marco Prato, che insieme a Manuel Foffo è a processo per l’omicidio, sarebbe risultato positivo al test dell’HIV. Lo rivela il settimanale Giallo, che pubblica in anteprima i documenti che provano la sua sieropositività.

A quanto risulta attualmente Prato avrebbe appreso di essere sieropositivo in carcere, a Regina Coeli. Così mentre tutto il mondo dei festini romani, spesso a base di droga e sesso non protetto, sta tremando, gli inquirenti stanno cercando di capire se ne fosse al corrente già prima; una circostanza che porterebbe a suo carico una nuova imputazione, come è accaduto a Valentino Talluto, “l’untore” 31enne di Acilia che sapeva di essere sieropositivo dal 2006 al 2014 ma ha continuato a pretendere e ottenere rapporti sessuali non protetti con decine di donne.

Tra gli incartamenti del caso, riportati da Giallo, inoltre, spunta una stralcio dell’interrogatorio in cui lo stesso Prato ha rivelato: “Foffo voleva farmi cambiare sesso per sedurre suo padre e poi ucciderlo per ereditare”. Un’operazione se non altro laboriosa. Mentre Manuel Foffo, però, è stato condannato a 30 anni di carcere, con rito abbreviato, dal gup Nicola Di Grazia, Marco prato subirà un processo ordinario che avrà inizio il 30 aprile. . Il gup ha disposto una provvisionale di 200 mila euro per i genitori, mentre il difensore di Foffo, l’avvocato Michele Andreano sottolinea il rammarico «per il mancato riconoscimento dell’infermità mentale del mio assistito. Otto nostri periti hanno dimostrato che ha importanti lesioni organiche cerebrali, ma il giudice non ne ha tenuto minimamente conto». Prato e Foffo uccisero Luca “per vedere che effetto fa”.

Photo Credits: Facebook

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