Aggressore scarcerato dopo 48 ore: scoppia la polemica contro il gip

Scarcerato l’uomo che aveva confessato la tentata violenza sessuale: in un secondo momento ha ritrattato la sua versione. Il gip riconosce solo il reato di lesioni personali aggravate. I magistrati della procura faranno ricorso in Cassazione.

Nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorso, un uomo di 28 anni, Harwinder Singh,  è stato arrestato in centro a Firenze dopo aver aggradito una ragazza. L’uomo, di origini indiane, ha seguito la giovane, mentre tornava a casa dopo il turno di lavoro al pub e l’avrebbe aggredita da dietro, stringendole il laccio del cappuccio della felpa attorno al collo per ridurla all’impotenza. La giovane vittima, di 23 anni, ha avuto la forza di reagire colpendo l’indiano con due calci ed è poi fuggita verso un mezzo della nettezza urbana. A lanciare l’allarme sono stati proprio gli operatori ecologici che l’hanno soccorsa. Singh è stato poi rintracciato dalla Guardia di Finanza e dopo 48 ore di fermo è stato scarcerato. Il gip Francesco Bagnai, dopo averlo interrogato nel carcere di Sollicciano, ha convalidato il suo arresato per il solo reato di lesioni personali aggravate ma non quello per tentata violenza sessuale, respingendo così la richiesta del pm Sandro Cutrignelli di lasciarlo in carcere. Il gp ha concesso l‘obbligo di fissa dimora a Fiumicino, dove l’uomo è residente, con divieto di uscire dalle 20 alle 7.

Secondo il giudice ci sono molti dubbi sulle reali intenzioni dell’aggressore che non avrebbe compiuto “nessun atto tipico della violenza sessuale“. Al momento dell’arresto era stato lo stesso Singh a confessare di aver usato il laccio della sua felpa come cappio per voler violentare la ragazza: per il gip queste dichiarazioni non sarebbero convincenti perchè l’uomo “non parla bene l’italiano, anzi, non lo parla quasi affatto, e inoltre si trovava in una condizione di evidente costrizione”. Nel verbale di arresto, però, si legge che Singh è “in grado di comprendere e parlare perfettamente la lingua italiana”: da qui la polemica sulla scelta presa dal gip Bagnai.

Il gip ha ritenuto credibile la ricostruzione dell’uomo che aveva detto di essere diretto verso la stazione ma si era perso e aveva chiesto indicazioni stadali ad una coppia in bicicletta; la ragazza della coppia lo avrebbe derubato del telefono strappandoglielo di mano.  Singh ha poi ammesso di aver aggredito la ragazza pensando fosse l’autrice del furto: “Quando mi sono accorto che non era lei l’ho lasciata andare. Ero ubriaco e quindi non ricordo tutto. Ho provato a spiegare tutto alla Polizia e alla Guardia di Finanza ma non mi hanno ascoltato, mi hanno picchiato e non mi facevano parlare”, ha detto Singh. Secondo il gip queste dichiarazioni meritano di essere verificate. I magistrati della procura intanto hanno fatto sapere che faranno ricorso in Cassazione.

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