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Cronaca

Simula l’impiccagione per postare una foto shock su Facebook: gravissimo un 13enne

Pubblicato da
Redazione Velvet News

Il bambino si sarebbe inventato un “gioco” da fare in casa della zia, nel Napoletano, col cuginetto più piccolo: farsi ritrarre in foto mentre fingeva un suicidio per poi diffondere l’immagine sui social. È vivo per miracolo ma le sue condizioni sono molto gravi

Si trova ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale San Giuliano di Giugliano (Napoli) un ragazzino di appena 13 anni che aveva simulato la sua impiccagione con la cintura di un accappatoio. La vicenda è raccontata da Repubblica.it. Il bambino stava giocando col cuginetto più piccolo e voleva farsi scattare una fotografia, secondo una prima ricostruzione dei fatti, per poi postare il “finto suicidio” su Facebook. È accaduto nella sera di sabato 24 febbraio in un tranquillo appartamento di Mugnano (Napoli). Se il bambino è ancora in vita è grazie alla zia, intervenuta tempestivamente per liberarlo dal cappio al collo.

I genitori del tredicenne, padre impiegato, madre casalinga, una famiglia come tante – racconta Irene De Arcangelis su Repubblica – lo lasciano a casa della zia per fargli trascorrere la serata in compagnia del cuginetto di dieci anni. Poco dopo i due bambini si chiudono in una stanza a giocare. Hanno un programma. Scattare con il telefonino la foto del suicidio finto del tredicenne. I due vanno in bagno, il più grande si annoda la cintura dell’accappatoio al collo e assicura l’altro capo al gancio per appendere la biancheria che si trova in alto, sul limite delle piastrelle.

Il bambino di dieci anni è pronto a scattare, il finto suicida si lascia andare. La foto è fatta, il gioco è finito e bisogna solo postare la foto su Facebook. Ma qualcosa non va. Il tredicenne non riesce più a liberarsi del cappio. Annaspa, soffoca, la voce gli si strozza in gola. Tenta invano di aiutarlo il cuginetto, minuti persi fino a quando le grida non attirano l’attenzione della zia che accorre e scopre con orrore quanto è successo. Libera il nipotino, chiama il 118, quindi la corsa in ospedale. Ma le condizioni del bambino restano gravissime.

Photo credits: Twitter

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