Una ragazzina di 12 anni è stata ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Gaslini di Genova, dopo essere stata accoltellata all’addome e agli arti inferiori nel quartiere di Rivarolo. La versione del padre non convince gli inquirenti.
Una ragazzina di 12 anni è stata trasportata, verso le 14:30 del 26 febbraio, in ospedale dal padre, dopo essere stata accoltellata mentre era in via Teglia, a Genova nel quartiere di Rivarolo. L’adolescente è stata operata d’urgenza e in serata era fuori pericolo. I medici sono dovuti intervenire chirurgicamente per suturare le diverse ferite della giovane. Secondo la versione fornita dal padre la ragazza sarebbe stata accoltellata da un “africano”.
Secondo quanto appreso la ragazzina aveva una ferita più grave all’addome e ferite multiple agli arti. Il padre, sentito dalla mobile e dal pm Marcello Maresca, ha detto che la figlia è rimasta ferita mentre lui litigava con un uomo a un distributore di benzina in via Teglia, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. Non sono ancora chiari i motivi della presunta lite. Agli inquirenti ha detto “Mi ha salvato la vita” e che la figlia è arrivata domenica a Genova a bordo dell’auto di un amico, qualche ore dopo il ferimento: “Mi sono accorto solo a casa che perdeva sangue“, ha spiegato. Da verificare anche la descrizione dell’accoltellatore, definito genericamente “un africano, forse marocchino”.
Dalle prime indagini appare incongruente che la ragazzina, alta 1 metro e 50 centimetri, presenti ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante il suo aggressore sia stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri. Il padre, edile ecuadoriano di 40 anni, padre di 5 figli e con un precedente per maltrattamenti alla moglie. Sulle cause di quanto è accaduto c’è ancora mistero. Il sostituto procuratore genovese Maresca, viste le contraddizioni emerse durante l’interrogatorio ha disposto l’arresto del padre della 12enne accolltellata.
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