Scandalo a Pordenone: studentesse a scuola la mattina, il pomeriggio prostitute in chat

Per più di qualche ragazzina, questo è diventato un vero e proprio lavoro: “Dai 1000 euro al mese racconta una 20enne di Pordenone”.

Pordenone: un scandalo che lascia l’amaro in bocca, uno scenario inaspettato e sconvolgente che ha il sapore amaro della sconfitta, un prodotto delle nuove tecnologie e delle nuove generazioni che sanno regolare il loro bisogno di vivere passando ogni limite. Leggo riporta il dossier di una nuova drammatica moda che si sta diffondendo tr ai più giovani. Ogni giorno nascono sempre più camgirl tra le minorenni.

“La giornata tipo di una camgirl è più o meno la stessa. Si alza, fa colazione e prepara la stanza.  Esce, va a scuola o all’università e, quando torna, nella sua testa c’è un solo pensiero: connettersi al sito di incontri virtuali. Posta una foto su Facebook o su Twitter per far sapere ai suoi fan che sta per trasmettere, indossa un bel completino intimo ed inizia. Le sessioni possono variare a seconda dei giorni e, soprattutto, delle esigenze dei clienti.  Le chat, quelle di ultima generazione, che attirano sempre più l’attenzione delle giovanissime, non si basano sul rapporto uno a uno, ovvero da ‘cam a cam’, ma sono pubbliche, aperte a chiunque e soprattutto totalmente gratuite: l’homepage si presenta come un mosaico di finestre dalle cui anteprime è facile immaginare cosa succeda all’interno, basta cliccare per accedere a quei mondi impastati di carne e pixel, desiderio e connessione veloce. Solo in un secondo momento, se si vuole interagire, è necessaria la registrazione. Anche qui tutto gratis”, raccontano.

Le testimonianze sono tantissime e impressionanti: «Dai mille euro al mese – racconta una 20enne pordenonese che ha preferito rimanere nell’anonimato – ora, stando in cam quasi otto ore al giorno (tranne il sabato e la domenica), arrivo a guadagnare circa 2mila euro a settimana». In nero, naturalmente.

Photo Credits: Facebook

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