Fortuna Loffredo, il dramma del patrigno: “Ho sentito un tonfo, poi l’ho vista a terra”

Al processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo, sul banco dei testimoni è salito Claudio Luongo, il patrigno: “L’ho riconosciuta dai capelli biondi”.

24 giugno 2014: un dramma si consuma. Un bambina di 6 anni, Fortuna Loffredo, detta Chicca, vola dall’ottavo piano del palazzo dove viveva. Venerdì 29 aprile, quasi due anni dopo, è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare per Raimondo Caputo, un uomo di 43 anni convivente di Marianna Fabozzi, madre di una bambina amica di Fortuna Loffredo e che viveva nello stesso palazzo. Oggi Caputo è a processo perché accusato della sua morte. A salire sul banco dei testimoni, però, il 22 febbraio, è Claudio Longo patrigno della piccola.

Al tempo del delitto, Luongo si trovava agli arresti domiciliari e poteva uscire di casa soltanto dalle 9 alle 12 di ogni mattina: “Sono stato il primo a vedere Fortuna a terra. Ero giù al palazzo e ho sentito un tonfo, poi ho visto il corpicino faccia a terra e l’ho riconosciuta dai capelli biondi. Era l’unica nel palazzo ad averli così” racconta in aula, proseguendo poi con maggiori dettagli: “Ero giù al palazzo a parlare con degli amici dell’Italia ai Mondiali di calcio di quell’anno – ha ricordato Claudio Luongo – poi sono andato a prendere il figlio mio e di Mimma e l’ho portato a giocare alle giostrine. Dopo è arrivata Mimma con Chicca e con nostro figlio sono andati a prendere una pizza, poi sono tornati su a casa”.

Una testimonianza drammatica che spiega il dolore vissuto dalla famiglia di Fortuna. Il processo per l’omicidio, comunque, non ancora concluso sta presentando numerosi problemi. Pochi giorni fa, è uscita la notizia che il 21 dicembre il presidente della terza sezione della Corte d’Assise Napoli che presiede il collegio davanti al quale è in corso il processo avrebbe ricevuto un biglietto di minacce. Attualmente il caso è al vaglio della Procura di Roma. Le minacce, sempre secondo quanto sottolinea la Tgr Campania, sono state indirizzate a un familiare del giudice e recapitate il giorno del compleanno di Barbarano.

Photo Credits: Facebook

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