Maxi corteo a Roma, lancio di bombe carta, tirapugni, e scontri con la polizia, dopo lo stop a oltranza dei tassisti nella guerra contro Uber. Gravi disagi per i viaggiatori nelle grandi città italiane. Da Roma a Milano e da Torino a Genova taxi in sciopero. Oggi 21 febbraio incontro decisivo col ministro Delrio per sbloccare l’impasse.
Ore 18:03 – Quattro persone sono state sottoposte a fermo dalla polizia, scrive Repubblica.it. In piazza Montecitorio sono state fatte esplodere varie bombe carta: in frantumi le finestre di alcuni palazzi all’angolo di via Aquino e una delle vetrate circolari del palazzo settecentesco Macchi di Cellere, nella piazza. Dopo lo scoppio, i commercianti hanno abbassato le saracinesche dei negozi. A presidiare la zona, polizia, carabinieri e vigili del Fuoco. Una parte dei manifestanti, però, si è dissociata da chi ha provocato esplosioni e incidenti.
Ore 17:52 – Dopo un lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, gli ambulanti e i tassisti che manifestavano davanti la sede del Pd sono stati caricate dalla polizia. E si sono dispersi nelle vie limitrofe verso via del Tritone, secondo quanto riporta il sito web dell’Ansa. Alla carica hanno nuovamente reagito con un altro fitto lancio di oggetti, comprese bottiglie di vetro. È spuntato anche qualcuno con un tirapugni. Due manifestanti sono stati portati dal 118 in ospedale, in codice giallo per trauma cranico. Un paio di persone sono state invece medicate sul posto. I tassisti che protestavano disperdendosi hanno rovesciato vasi, tavolini e sedie di alcuni locali sotto lo sguardo impaurito dei turisti. Le forze dell’ordine hanno chiuso le vie di accesso che portano al Largo del Nazareno. Gli agenti, informa una nota della questura, “hanno dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi”.
Le auto bianche in guerra contro Uber. Per il sesto giorno consecutivo il servizio taxi è fermo in tutte le maggiori città italiane: da Roma a Milano, e da Torino ora anche a Genova. Nella capitale sono arrivati oggi 21 febbraio i tassisti da tutto il Paese, per convergere in piazza Montecitorio. La protesta dilaga. Un grosso petardo è scoppiato in Largo Chigi, mentre i manifestanti urlavano davanti alla sede del Partito democratico dove era schierato un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa (nel video Twitter di Local Team). “Noi siamo con voi – si è affrettata a dichiarare la sindaca Virginia Raggi, anche lei scesa in piazza con una delegazione di tassisti – per noi il servizio di trasporto pubblico non di linea è fondamentale”.
L’APPOGGIO DEL M5S
“È il biglietto da visita della città – aggiunge Raggi -, deve essere regolamentato in maniera chiara, può essere sicuramente migliorato però le riforme dall’alto sicuramente non ci piacciono e sicuramente complicano tutto il sistema”. Proprio oggi comincia alla Camera la discussione del “Milleproroghe“, il decreto che contiene un emendamento, (detto Lanzillota, dal nome della parlamentare centrista che lo ha proposto) reo, secondo la categoria dei tassisti, di deregolamentare il settore a tutto vantaggio del servizio privato di trasporto in auto arrivato dagli Stati Uniti, Uber appunto. Dalle 15 è previsto l’incontro tra i sindacati dei tassisti e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.
TRAFFICO PARALIZZATO
Nel frattempo il servizio taxi è bloccato quasi ovunque. Un nuovo presidio autorizzato è in corso in piazza Castello, a Torino. Circa 200 autisti raggiungeranno Roma. Saranno tre i rappresentanti torinesi della categoria al tavolo nazionale. Non mollano neppure i tassisti milanesi anche oggi riuniti in assemblea, di fatto un blocco del servizio, nei principali parcheggi cittadini. “Aspettiamo l’esito dell’incontro al ministero – spiegano -. Noi non ci muoviamo”. Ha fatto loro piacere che ieri, nel corteo che ha attraversato la città ci fossero anche degli Ncc”. “Sono padri di famiglia come noi – dicono -: non c’è alcuna incompatibilità se c’è il rispetto delle regole, fanno un lavoro diverso, non c’è concorrenza se si rispetta la legge”.
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