A Lavagna (Genova) un adolescente si è tolto la vita durante una perquisizione a casa per presunto possesso di hashish. Nel corso dei funerali gremiti di folla, la madre si è rivolta ai compagni del figlio: “Non perdetevi, qualcuno vuole soffocarvi”. Ha ringraziato la Guardia di Finanza. E ha chiesto perdono al suo ragazzo che non c’è più
“Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano”. Sono alcune delle parole pronunciate al funerale del figlio adolescente da Antonella Riccardi, la madre del ragazzo di appena 16 anni che si è tolto la vita a Lavagna, paese del Levante ligure vicino Chiavari, durante una perquisizione a casa da parte della Guardia di Finanza perché con sé avrebbe avuto dell’hashish.
LA TRAGEDIA DURANTE LA PERQUISIZIONE
Lunedì 13 febbraio il giovane aveva “confessato” ai militari di possedere 10 grammi di hashish durante un controllo all’uscita dal liceo. A quel punto, come è previsto, i finanzieri hanno avvisato i genitori per convocarli a casa poiché doveva essere eseguita una perquisizione. Due militari, secondo una prima ricostruzione riportata da Repubblica, stavano parlando con i genitori dopo che la perquisizione a casa aveva dato esito negativo, quando il ragazzo ha aperto la finestra e si è lanciato dal terzo piano uccidendosi.
LE PAROLE TOCCANTI DELLA MAMMA
“Voglio immaginare che lassù ad accoglierti ci sia la tua prima mamma e come in una staffetta vi passiate il testimone affinché il tuo cuore possa essere colmato in un abbraccio che ti riempia per sempre il cuore. Fai buon viaggio piccolo mio” ha detto Antonella Riccardi ai funerali del figlio adottivo, mercoledì 15 febbraio. Insieme all’ex marito aveva adottato il ragazzo in Colombia quando il bambino aveva un anno.
“LASCIATE IL CELLULARE, PARLATEVI…”
“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi – ha detto la donna rivolta ia compagni adolescenti del figlio morto –. Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate. Straordinario è chiedersi aiuto proprio quando ci sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo”. Accanto a lei l’ex marito, Marco Bianchi, che in un colloquio con La Stampa e Il Secolo XIX ha detto: “Sono stato un genitore imperfetto, non avevo capito mio figlio” sperando che “questa tragedia serva“.
UN GESTO APPARENTEMENTE INSPIEGABILE
Cosa abbia spinto un sedicenne “brillante”, a volte un “po’ spaccone” e definito un “trascinatore in campo”, ad aprire la finestra e buttarsi giù perché alcuni finanzieri erano in casa per prendere la droga che lui stesso aveva dichiarato di avere in casa, resta un mistero per tanti, secondo Il Fatto Quotidiano. Una compagna dice che “c’era un malessere che lo tormentava” e che qualche volta aveva detto di voler farla finita.
LA MAMMA DISPERATA SI ERA RIVOLTA AI FINANZIERI
Tra le cose dette in Chiesa ai funerali di suo figlio, la signora Riccardi ha detto anche “grazie per aver ascoltato l’urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di vedere suo figlio perdersi”. Era stata lei – secondo Repubblica – ad andare a parlare con i finanzieri perché aveva sentore del fatto che girasse la droga davanti a scuola. “Si è rivolta a noi perché dopo innumerevoli tentativi di convincere il figlio a smettere di farsi di spinelli non sapeva più cosa fare – ha racconta, stando a Repubblica, il generale Renzo Nisi, comandante provinciale della Guardia di Finanza – noi abbiamo organizzato un servizio e siamo andati lì”. Poi è successa la tragedia. La famiglia comunque conferma la fiducia nella Finanza: lo ha fatto anche sui manifesti funebri.
IL TRIBUNALE DEI MINORI: “BASTA CON QUESTI BLITZ”
Il procuratore dei minori della Liguria, Cristina Maggia, a colloquio con La Stampa, ha dichiarato invece di ritenere questi blitz “inutili” e che avrebbe detto no alla perquisizione della Guardia di Finanza. Una telefonata alla Procura dei Minori non era dovuta, né prevista, tuttavia “bastava chiamarci, siamo sempre reperibili… L’azione penale sui maggiorenni ha fine repressivo, sui minorenni di recupero”. Secondo il magistrato “non servono blitz ma indagini costruite… Se un sedicenne che studia, è un ragazzo modello e non ha precedenti con la giustizia viene sorpreso con poco stupefacente non reagisce come il criminale cattivo ma sprofonda“. Sebbene le conseguenze possano essere minime: il ragazzo, data la modica quantità e l’assenza di denaro, sarebbe stato segnalato alla Prefettura.
Photo credits: Twitter, video credits: RepTv
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