Roberta Ragusa: Antonio Logli condannato a 20 anni per l’omicidio ma non andrà in carcere

Antonio Logli, condannato a 20 anni per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, tornerà in libertà in attesa del processo di Appello.

Condannato lo scorso dicembre a vent’anni per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa e in attesa del processo di Appello, Antonio Logli non andrà in carcere. Il tribunale del Riesame di Firenze non ha infatti modificato la misura cautelare nei confronti dell’uomo. Respinti entrambi i ricorsi che erano stati presentati: quello del pm della procura di Pisa, Aldo Mantovani, che chiedeva il carcere per il marito della Ragusa, e quello dei difensori di Logli, gli avvocati Sergio Cavani e Saverio Sergiampietri, che invece chiedevano la revoca di ogni misura per il loro assistito. Chiamato a decidere sulla questione, il Riesame ha confermato la misura disposta dal gip, Elsa Iadaresta.

A Logli resta, però, l’obbligo di dimora, nelle ore notturne, presso la sua abitazione a San Giuliano Terme (Pisa), da dove la notte del naufragio della Costa Concordia scomparse Roberta. Infine il tribunale del Riesame ha integrato l’obbligo di dimora notturno con il divieto di espatrio e una “reperibilità” che consiste nel comunicare preventivamente i luoghi in cui sarà rintracciabile.

Respinte quindi le richieste sia dell’accusa, che chiedeva il carcere, che della difesa che sperava nell’alleggerimento della misura. Dunque niente carcere per il marito di Roberta Ragusa che, nonostante la condanna a 20 anni, resterà libero in attesa del giudizio d’appello. Il prossimo attesissimo passo sarà l’uscita delle motivazioni della sentenza di primo grado prevista per il 22 marzo. Una sentenza molto discussa perché il corpo di Roberta non fu mai trovato. Il processo a carico di Logli, tuttavia, è sempre apparso denso di colpi di scena: grazie alle intercettazioni e alle testimonianze di amici e parenti è stato possibile, però, ricostruire alcune terribili dinamiche interne alla famiglia.

C_2_articolo_3047495_upiFoto1F

 

Photo Credits: Facebook

 

Impostazioni privacy