Il consigliere della sicurezza nazionale è finito sotto accusa in quanto “ricattabile dalla Russia”. Il presidente Trump ha subito nominato Joseph Keith Kellog come consigliere ad interim, ma spuntano gia’ altri nomi per ricoprire l’incarico, tra cui quello di David Petraeus, ex capo della Cia.
L’amministrazione Trump, dopo solo tre settimane, inciampa in uno scandalo che costringe alle dimissioni da parte del consigliere della sicurezza nazionale, il generale in pensione Michael Flynn. Flynn avrebbe intrattenuto conversazioni con l’ambosciatore russo negli Usa, Sergey Kislyak, prima ancora che l’amministrazione Trump si insediasse e in cui aveva parlato delle sanzioni a Mosca. Ha ammesso, inoltre, di aver avuto tali rapporti e di aver mentito alla Casa Bianca. Ma di cosa avrebbe parlato Flynn con l’ambasciatore russo? Secondo quanto ricostruito nei giorni scorsi dal Washington Post l’ex generale avrebbe discusso di una possibile revoca delle sanzioni contro Mosca. E lo avrebbe fatto il 29 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui il presidente uscente Obama annunciava nuove misure restrittive per le interferenze russe nel voto di novembre. Una legge del 1799, il Logan Act, dichiara illegale per un privato cittadino negoziare con funzionari di governi stranieri che abbiano contenziosi aperti con gli Stati Uniti. E all’epoca dei fatti Flynn era ancora un privato cittadino. Ma l’aspetto considerato ancora più grave è che inizialmente ha negato di aver parlato di questo argomento, finendo poi con l’essere smentito da una fonte dell’amministrazione.
In un comunicato Flynn dichiara “nei miei 33 anni di onorato servizio militare, e nella mia gestione come consigliere per la Sicurezza nazionale, ho sempre svolto il mio dovere con la massima integrità e onestà nei confronti di coloro i quali ho servito, incluso il presidente degli Stati Uniti”. Flynn si dice quindi “estremamente onorato di aver servito il presidente Trump che, in appena tre settimane, ha reindirizzato la politica estera americana in un modo fondamentale per ripristinare la leadership americana nel mondo”.
Il posto dell’ex generale è stato assunto ad interim da un altro generale, Keith Kellog, 72 anni, attualmente capo dello staff del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Ma per la successione Trump sta pensando a David Petraeus, ex direttore della Cia ed ex comandante delle forze americane in Iraq ed in Afghanistan, il cui nome per quell’incarico era già circolato nelle settimane scorse. Nelle prossime ore David Petraeus dovrebbe incontrare il presidente Trump alla Casa Bianca.
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