A Oroville, sull’omonimo lago in California, c’è la più alta diga degli Stati Uniti. Si è aperta un’enorma crepa e la struttura rischia di collassare. Migliaia di auto in fuga sulla strada.
Con lunedì 13 febbraio comincia una settimana molto difficile in California. La diga di Oroville, la più alta di tutti gli Stati Uniti – 234 metri – sta rischiando di collassare. I timori per la tenuta della maxi opera sono forti da diverse ore. Ossia da quando, nel fine settimana appena trascorso, le autorità del Nord della California, dove si trova la diga, hanno deciso in via precauzionale ma senza troppe esitazioni di ordinare l’evacuazione immediata di 188.000 persone che vivono nella zona.
A preoccupare tecnici, amministratori e ingegneri era un forte flusso di acqua che usciva da uno sfioratore d’emergenza della diga a causa di una crepa dovuta all’erosione. Ora il getto di acqua si è fermato, ma l’ordine di evacuazione resta in vigore. Le autorità vogliono prima accertare le condizioni di stabilità della mega struttura. La rete stradale nell’area del lago di Oroville, dove sorge l’omonima diga, è bloccata in queste ore da migliaia di vetture che cercano di lasciare la zona in seguito all’ordine di evacuazione.
Il governatore della California, Jerry Brown, ha ordinato di potenziare le operazioni di emergenza per mettere la diga in sicurezza ed agevolare l’evacuazione dei residenti. L’operazione è molto complessa. Quella degli amministratori americani è davvero una lotta contro il tempo onde evitare il peggio, se mai dovesse verificarsi. Un ufficiale della Guardia Nazionale ha reso noto che otto elicotteri saranno impiegati per riparare lo sfioratore di emergenza della diga la cui erosione ha dato origine all’allarme. Inoltre, tutti i 23 mila soldati della Guardia Nazionale californiana sono ora in stato di allerta e pronti a entrare in azione. Era dal 1992, cioè da 25 anni – scrive su Twitter il canale tv statunitense Kwwl – che non si verificava un’emergenza così grave da mobilitare l’intera Guarda Nazionale della California.
Photo credits: Twitter; video credits: YouTube – I don’t know why?