Rifiutata la richiesta di risarcimento a Sollecito per gli anni in carcere: “Ha concorso a provocarla con menzogne agli inquirenti”.
Una pagina molto buia della storia della giustizia italiana, quella del delitto di Perugia, che continua a far discutere. indagati per l’omicidio di Meredith Kercher, Rudy Guede, Raffaele Sollecito e Amanda Knox hanno ricevuto tre responsi differenti: il primo, decidendo di usufruire del rito abbreviato, venne dichiarato colpevole, i due fidanzati, invece, dopo 4 anni di carcere, vennero rilasciati a causa di numerosi errori commessi nel corso delle indagini. Oggi si torna a parlare di Perugia, perché Sollecito, aveva richiesto un risarcimento di più di 500.000 Euro allo stato per la sua ingiusta detenzione (ingiusta dal momento che è stato dichiarato ufficialmente innocente). Il risarcimento è stato negato, come anche la richiesta di Rudy Guede di operare una revisione del processo.
Sulla decisione di risarcimento i giudici hanno detto: “Sussiste una ingiusta detenzione stante la sopraggiunta assoluzione dell’istante”, ma proprio lui “ha concorso a causarla con la propria condotta dolosa o gravemente colposa”. Una condotta, scrivono i magistrati, “consistita nel rendere alla polizia giudiziaria, agli inquirenti, e ai giudici, in particolare nelle fasi iniziali delle indagini, dichiarazioni contraddittorie o addirittura francamente menzognere, risultate tali anche alla luce delle valutazioni contenute nella sentenza definitiva di Cassazione”.
L’ex imputato ha commentato su Facebook: “Credevo di aver vissuto le pagine più nere della giustizia italiana, ma nonostante la Cassazione mi abbia dichiarato innocente, devo prendere atto che la mia durissima detenzione sarebbe giustificata”. E aggiunge: “La Cassazione aveva sottolineato l’esistenza di gravissime omissioni in questo processo e di défaillance investigative”. I suoi avvocati hanno annunciato un ricordo in Cassazione, riservandosi una più completa lettura del documento che secondo loro, presenta molti errori nella ricostruzione dei fatti. Staremo a vedere…
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