Dalla sete di denaro e di potere alle violenze sessuali. Intervistato dalla Civiltà Cattolica, il pontefice passa in rassegna i peccati più turpi degli uomini di Chiesa. Ma si dichiara sereno e “in pace”. E lo fa dopo l’attacco dei manifesti anonimi contro di lui sui muri di Roma
A pochi giorni dall’attacco al Papa – realizzato a Roma tramite l’affissione abusiva di centinaia di manifesti anonimi con una foto del pontefice corrucciato e sotto scritte in romanesco per stigmatizzare una presunta mancanza di misericordia da parte sua nei confronti di prelati e dell’Ordine di Malta – ora parla Francesco. E lo fa dalle colonne del Corriere della Sera, che pubblica una sua intervista, fattagli da monsignor Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, per l’organo ufficiale dei Gesuiti, l’ordine a cui appartiene, come è noto, anche il Papa.
I MANIFESTI ANONIMI CONTRO DI LUI
Francesco, come sempre, parla chiaro. E non lo fa come gli anonimi dei manifesti contro di lui. Ma esplicitamente e senza guardare in faccia a nessuno. Inutile dire che il suo parlare “sì sì, no no”, cioè con franchezza a termini evangelici, non mancherà di scontentare molti all’interno della Chiesa. Anche questa volta. A cominciare da qualche cardinale che, secondo alcune ipotesi, starebbe dietro alla storiaccia dei manifesti romani apparsi dal nulla nello spazio di una notte.
IL TEMA DELLA CORRUZIONE E DEGLI ABUSI
“C’è corruzione in Vaticano – dichiara Francesco alla Civiltà Cattolica -. Ma io sono in pace. Se c’è un problema, io scrivo un biglietto a San Giuseppe e lo metto sotto una statuetta che ho in camera mia…”. Sugli abusi sessuali, spiega: “Se sono coinvolti religiosi, è chiaro che è in azione la presenza del diavolo che rovina l’opera di Gesù, tramite colui che doveva annunciare Gesù. Ma parliamoci chiaro: questa è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema”.
“DA GIOVANE MI DETTERO IL CILICIO”
“Il Vangelo va preso sine glossa Cioè: senza calmanti… Da novizio mi hanno dato il cilicio. Il cilicio va bene, ma attenzione, non deve servire a dimostrare quanto si è forti“, dice ancora il Papa nell’intervista con padre Antonio Spadaro. “Non prendo pastiglie tranquillanti. Gli italiani danno un bel consiglio – conclude Francesco -: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo“. Forse proprio quello che, almeno in piccola parte, lo aiuta a non farsi problema degli attacchi che le sue profonde riforme del Vaticano gli stanno da tempo scatenando contro.
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