Idratazione e nutrizione al paziente morente possono essere interrotte quando diventano “troppo gravose” o “non risultano più di alcun beneficio”. Lo stabilisce la nuova Carta degli Operatori Sanitari stilata dal Vaticano sotto la supervisione del Pontefice.
Quando “non sono più utili” le cure ai pazienti terminali possono essere interrotte. È quanto si legge nella nuova Carta degli Operatori sanitari redatta in Vaticano e resa pubblica ieri 6 febbraio in vista della celebrazione della Giornata mondiale del Malato a Lourdes l’11 febbraio. Una rivoluzione non da poco, per la Chiesa, che adesso spinta dal vento riformatore di papa Francesco afferma posizioni che, pur in linea con la dottrina, aprono nuovi orizzonti sia al clero che ai fedeli.
NE’ EUTANASIA, NE’ ACCANIMENTO
Confermata nel documento della Santa Sede – secondo il sito web di AgenSir, l’agenzia Servizio Informazione Religiosa di Oltretevere – anche la liceità della “sedazione palliativa profonda in fase terminale“. Se “clinicamente motivata”, può essere “moralmente accettabile”, a condizione che “sia fatta con il consenso dell’ammalato, che sia data una opportuna informazione ai familiari, che sia esclusa ogni intenzionalità eutanasica”. Le cure palliative, infine, nelle fasi prossime al momento della morte devono essere attuate “secondo corretti protocolli etici” e sottoposte “ad un continuo monitoraggio”, senza mai sospendere le “cure di base”.
AGGIORNAMENTO DOPO OLTRE 20 ANNI
Una rivoluzione per la Chiesa, dicevamo. Anche perché l’ultimo documento simile era stato redatto 22 anni fa, ora Francesco ha voluto rimetterci mano. I toni si fanno più delicati, le aperture sono nette: l’interruzione delle cure, in Vaticano, non era ancora stata presa in considerazione. “Quanti sono coinvolti nelle politiche sanitarie e gli amministratori economici hanno una responsabilità relativa non solo ai propri specifici ambiti, ma anche verso la società e gli ammalati”, riporta il testo della Carta.
NUOVI CONTRASTI PER IL PAPA
Una ennesima scelta controcorrente, quella del Pontefice, destinata ad acuire gli attriti con l’ala più conservatrice della Chiesa, proprio nei giorni in cui Francesco è finito sotto attacco con i misteriosi manifesti anonimi apparsi sui muri del centro di Roma, manifesti nei quali, de facto, veniva criticata la sua linea progressista. “Generare, vivere, morire” le tre sezioni in cui si articola il documento, il quale allarga la platea dei destinatari, considerando anche altre figure che a vario titolo operano nel mondo della salute oltre ai medici: biologi, farmacisti, operatori sanitari del territorio, amministratori, legislatori in materia sanitaria, operatori nel settore pubblico e privato. Obiettivo: sostenere i “ministri della vita” nella fedeltà al loro “servizio alla persona umana”. Parola chiave: “responsabilità”.
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