Giocavano alle slot machine o facevano la spesa; o, ancora, si occupavano di altre faccende private, sempre in orario di lavoro. Scoppia l’ennesimo caso di assenteismo in Italia. Questa volta però riguarda i medici: 18 indagati a Cosenza
Cartellini timbrati con disinvoltura. E poi via dal posto di lavoro a farsi i fatti propri. Accade ancora una volta, purtroppo nel settore pubblico, che dovrebbe invece responsabilizzare maggiormente le persone nello svolgere la loro professione, visto che si tratta di servizi a tutti i cittadini, sostenuti dal denaro dei contribuenti. Invece no. E ora una nuova incresciosa situazione è sotto la lente degli inquirenti, e si registra in Calabria. Ed è drammatica perché qui si tratta di dottori che dovrebbero prendersi cura dei pazienti.
Sono infatti 18 i medici e dipendenti degli uffici di Rogliano dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza destinatari di altrettante misure cautelari: 4 sospensioni e 14 obblighi di presentazione, eseguite nell’ambito di un’operazione anti-assenteismo dei carabinieri. Le indagini erano state avviate già da tempo, a seguito di segnalazioni che lamentavano il comportamento disinvolto di alcuni dipendenti dell’Asp. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta del sostituto procuratore di Cosenza, titolare del fascicolo Giuseppe Cava, del Procuratore Mario Spagnuolo e dell’Aggiunto, Marisa Manzini. Ogni giorno, secondo quanto documentato dai carabinieri della Compagnia di Rogliano, c’era qualcuno che si occupava di strisciare i cartellini per tutti.
E questo consentiva ad alcuni di accompagnare i figli a scuola per poi tornare tranquillamente a casa, o svolgere attività nel proprio studio privato durante l’orario di servizio. Inoltre, i medici e dipendenti Azienda sanitaria provinciale, anziché trovarsi sul posto di lavoro, venivano visti anche per le vie della cittadina occupati nelle faccende più disparate, dal fare la spesa al supermercato fino ad arrivare a spendere il tempo pagato dai contribuenti giocando alle slot machine.
E i precedenti non mancano. Alla fine di gennaio 2017 50 dipendenti del comune di Giugliano (Napoli) sono finiti sotto inchiesta. Un numero che si è sommato ad altre 70 persone già nel mirino degli investigatori dal 2015, per un totale di 120 indagati. Secondo le accuse e i filmati dei carabinieri, c’era chi passava il badge ed andava via ad occuparsi di faccende private, o, addirittura a giocare al “gratta e vinci”. E chi strisciava anche per i colleghi assenti, prendendo i badge da varie tasche dell’abbigliamento.
(GUARDA ANCHE IL VIDEO: ASSENTEISMO IN COMUNE, GIOCAVANO AL GRATTA E VINCI: 50 INDAGATI)
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