Il 29 giugno 2009 un treno merci carico di gpl esplose nella stazione di Viareggio provocando 32 morti. Le persone furono investite dalle fiamme mentre erano in casa e per strada. A Mauro Moretti e Michele Mario Elia viene imputato di non aver saputo garantire la sicurezza dei convogli ferroviari
Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato – “promosso” nel 2014 dal Governo Renzi alla testa di Finmeccanica (che ora si chiama Leonardo s.p.a.) – e Michele Mario Elia, ex ad di Rete ferroviaria italiana sono stati condannati con sentenza di primo grado dal tribunale di Lucca a 7 anni di carcere (Elia a 7 anni e 6 mesi) come corresponsabili della strage ferroviaria alla stazione di Viareggio il 29 giugno 2009. La lettura del dispositivo è avvenuta nel primo pomeriggio di martedì 31 gennaio. Il pm aveva chiesto 16 anni di carcere per Moretti e 15 per Elia. I giudici hanno solo in parte accolto la richiesta di pena del pubblico ministero, più che dimezzandola. Moretti è stato assolto come amministratore delegato di Fs, ma condannato come ex amministratore delegato di Rfi, la società del gruppo che si occupa dell’infrastruttura ferroviaria. Condannato a 7 anni e 6 mesi anche Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica. Gli imputati erano in tutto 33, e 9 società. I condannati sono stati 23, 10 gli assolti.
Quasi otto anni fa, il 29 giugno 2009, un treno merci carico di gpl esplose al passaggio nella stazione del capoluogo versiliese, causando la morte di 11 persone e quella successiva, per ustioni, di altre 21. L’esplosione fu causata dal deragliamento del convoglio composto da 14 carrozze-cisterna cariche di gas. Il quale a sua volta fu provocato dalla frattura di un assile, il tubo che collega due ruote sotto a una cisterna. Una delle cisterna si squarciò; il gpl fuoriuscì e un incendio esplosivo tipico di questo gas altamente infiammabile, detto flash fire, avvolse le vie accanto alla stazione, uccidendo persone nelle loro case o mentre erano per strada.
Daniela Rombi, dell’associazione di familiari delle vittime, reagisce così alla sentenza: “Vogliamo capire perché le pene sono state ridotte da 16 anni a 7” rispetto alla richiesta del pm. “Ricordo ancora – prosegue – quando, in un incontro a Genova, Moretti mi disse di essere sempre uscito pulito da tutti i processi, oltre 50 procedimenti. Ora non lo può più dire: ora ha una condanna a 7 anni”. Marco Piagentini, l’uomo simbolo della strage aggiunge: “Le condanne dimostrano che il sistema della sicurezza ferroviaria non funziona”. E annuncia per mercoledì 1 febbraio alle 11 una conferenza stampa nella sede dell’associazione a Viareggio, in via Repaci 1.
“Esprimo parziale soddisfazione per l’assoluzione di Mauro Moretti nella sua veste di amministratore di Fs e di Ferrovie dello Stato” ha invece dichiarato l’avvocato Armando D’Apote, legale sia di Moretti che di Fs, che subito dopo ha aggiunto di registrare “come scandaloso l’esito del processo e rilevo il frutto del populismo che trasuda dalla sentenza”, ha concluso.
Martedì 31 gennaio 2017 in Aula sono “apparsi” 32 posti vuoti con le foto delle vittime. Così i familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno voluto ricordare in aula i loro morti. Le prime trentadue sedie della zona riservata al pubblico sono state simbolicamente occupate da altrettante magliette bianche su ognuna delle quali è stata stampata la foto con il volto di ciascuna vittima. Oltre ai familiari erano presenti sindaci e rappresentanti delle istituzioni (Regione Toscana, Provincia di Lucca e sindaco di Lucca e Viareggio) e numerosi cittadini di Viareggio arrivati a Lucca con pullman e mezzi propri.
Photo credits: Twitter
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