Omicidio di Yara, l’avvocato di Bossetti shock: “Il processo si concluse nel 2014”

L’avvocato Salvagni, legale di Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.

L’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus ha commentato così il discorso del Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio, il quale ha chiesto uno stop a personalismi e alla spettacolarizzazione dei processi: “Sono state parole perfette. Non vorrei restassero, però, solo belle parole. La denuncia è arrivata forte e chiara. Ora c’è bisogno di fatti. Con Bossetti mi sono trovato dei verbali pubblicati prima di averli fisicamente a disposizione. Noi non avevamo fascicoli del pubblico ministero eppure quegli stessi fascicoli erano già in mano ai giornalisti”.

Secondo il parere di Salvagni, il processo a Bossetti si sarebbe chiuso già nel giugno 2014, “quando il Ministro Alfano twittò ‘è stato preso l’assassino di Yara’. Stigmatizzò questa notizia sotto due profili. Per prima cosa, un Ministro dovrebbe ben conoscere la presunzione di non colpevolezza. Secondo, un processo così delicato viene poi orientato in tutto e per tutto. I giudici popolari sono esseri umani e sentono queste cose. Hanno sentito notizie palesemente false, sgretolate in dibattimento, ma che intanto sono state divulgate e reiterate”.

Recentemente Salvagni ha avuto modo di incontrare Bossetti presso il carcarere di Bergamo: “Un uomo ai minimi termini. Difficile trasmettere a chi ascolta o chi legge cosa sia il carcere, soprattutto in una fase di custodia preventiva. Per un presunto non colpevole la carcerazione è particolarmente dura. Bossetti ha sempre dichiarato di essere innocente, chiedendo semplicemente di avere la possibilità di essere difeso”. Massimo Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della piccola Yara, scomparsa dal piccolo paesino di Brembate, quasi esclusivamente sulla base della prova del Dna, definita prova regina del processo.

Angelino-Alfano

Photo Credits: Facebook

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