Sarebbero 6 i morti e 8 i feriti a causa di una sparatoria nella moschea di Quebec City in Canada. Il premier Justin Trudeau: “Violenza insensata, vile attacco contro gli islamici”. Fermato il presunto killer
Aggiornamento ore 19:40 – La polizia canadese ha riferito che solo uno dei due arrestati è sospettato di essere il responsabile della sparatoria che ha causato 6 morti e 8 feriti, 5 dei quali gravi, nella moschea di Quebec. Il secondo uomo fermato è considerato un testimone. Il presunto autore dell’attacco sarebbe il franco-canadese Alexandre Bissonnette, di 27 anni, mentre Mohamed Khadir, di origini marocchine, sarebbe stato sentito come testimone e poi rilasciato.
Su Twitter l’analista Rita Katz, direttrice di SITE, sito di intelligence specializzato sulle attività dei jihadisti, rivela che su Facebook “Alex B (Bissonette, ndr)” inneggiava a “Trump, Marine Le Pen e le forze di difesa israeliane. Improbabili i legami con la Jihad”. Al contrario, prende piede il movente della xenofobia.
Sei persone sono state uccise in una sparatoria nella moschea di Quebec City, in Canada. I feriti sono otto. Due persone sono state arrestate. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito l’attentato “un attacco terroristico contro i musulmani”, sottolineando che è “straziante vedere una simile violenza insensata”. L’attacco è avvenuto intorno alle 20 ora locale di domenica 29 gennaio, nella sezione maschile della moschea, mentre una cinquantina di persone era raccolta nel luogo di culto. Un testimone ha riferito a Radio Canada di aver visto due uomini coperti da maschera nera e che uno aveva un “marcato accento del Quebec“.
“Perché sta accadendo qui? È una barbarie”, si è chiesto il presidente del centro culturale islamico, Mohamed Yangui, che al momento dell’attacco non era nella moschea. Yangui ha quindi precisato che è stata attaccata la sezione maschile della moschea e che sono stati uccisi cinque uomini, ma ha anche detto di temere che tra le vittime vi siano dei bambini. Dai racconti di chi era presente, ha aggiunto, all’interno del centro durante l’attacco c’erano tra le 60 e le 100 persone. “Stasera i canadesi piangono le persone uccise in un vile attacco a una moschea di Quebec City. Il mio pensiero va alle vittime e ai loro familiari”, ha commentato su Twitter Trudeau. Il primo ministro canadese ha poi diffuso un comunicato in cui ha condannato “questo attentato terroristico contro musulmani che erano in un luogo di culto e rifugio”.
L’attacco di Quebec City ha avuto ripercussioni in tutta l’America e in modo particolare a New York, dove si era svolta una manifestazione di protesta all’aeroporto JFK a seguito dell’ordine presidenziale di Trump di bloccare l’arrivo di immigrati dai paesi islamici. La sorveglianza alle moschee e agli altri luoghi di culto della metropoli è stata rafforzata. “La polizia garantisce ulteriore protezione alle moschee della città. Tutti i newyorkesi siano vigili. Se vedono qualcosa, lo dicano”, ha twittato il sindaco Bill de Blasio.
Photo credits: Twitter
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