Un uomo di 52 anni, Bruno Anzuini, è morto in Abruzzo a Montereale. Viveva con moglie e figlia in una roulotte. Di notte il freddo polare lo ha stroncato. Ad Amatrice nuova scossa di magnitudo 3.8. Appello di Papa Francesco all’Angelus, domenica 29 gennaio: “La burocrazia non faccia soffrire i terremotati”
Bruno Anzuini dormiva dal giorno del sisma – quindi da oltre dieci giorni – in una roulotte parcheggiata nei pressi della propria abitazione a Montereale (L’Aquila), il paese epicentro del sisma del 18 gennaio scorso. Nella notte fra il 26 e il 27 gennaio la temperatura è scesa fino a 17 gradi sotto lo zero, nella frazione di Ville di Fano, a 10 km da Montereale. L’uomo, 52 anni, ha avuto un malore. La moglie e la figlia hanno chiamato la guardia medica, che ha inviato un’ambulanza a recuperarlo. Purtroppo però non ce l’ha fatta: ha perso la vita in ambulanza durante i tentativi di rianimazione.
NESSUNO DORME PIU’ IN CASA
A Montereale, così come in tutte le zone dell’Appennino colpite dal terremoto del 18 gennaio e dalle pesanti nevicate, la situazione post-terremoto è gravissima. Il paese, di fatto, è stato abbandonato. Nessuno dorme più in casa per paura di nuove scosse. I negozi sono chiusi. Alle cinque del pomeriggio le strade del paese sono deserte come fosse mezzanotte. “È un destino al quale dobbiamo ribellarci – dichiara il sindaco Massimiliano Giorgi, secondo quanto riporta RaiNews – perché non possiamo accettare che, passata l’emergenza dei primissimi giorni, il paese venga lasciato morire“. Già due giorni dopo le scosse del 18 gennaio, era morta una novantenne portata con altri anziani in una struttura del distretto sanitario di Montereale, ancora agibile.
DOLORE, RABBIA, PAURA
Ora arriva la morte del 52enne: la roulotte è ancora parcheggiata nella neve, davanti alla sua casa. Bruno Anzuini era conosciuto da tutti in paese. Il suo incarico era quello di operatore ecologico: spazzava strade e marciapiedi, contribuiva a tenere pulito il paese e le numerose frazioni del circondario. “Per noi – dice il sindaco Massimiliano Giorgi – la morte di Bruno è una tragedia. A me provoca una grande rabbia, perché è una vittima del terremoto. Sì, era malato, ma lo stress di questi giorni, il fatto di dormire nella roulotte, il freddo polare di questi ultimi giorni: non posso evitare di pensare che sia stato questo ad ucciderlo”.
IL TERREMOTO NON DA’ TREGUA
Non si fermano, intanto, le ondate di terremoto. Una nuova scossa di magnitudo 3.8 è stata avvertita nella mattina di domenica 29 gennaio nella zona di Rieti. Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il sisma è stato registrato alle ore 6.10 con epicentro ad Amatrice e ipocentro a una profondità di 6 chilometri. Successivamente sono seguite altre scosse minori. Dalle prime informazioni raccolte non si hanno notizie di danni a persone o cose. Si procede alle verifiche.
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