Imminente la decisione della Corte d’Appello di Firenze. Raffaele Sollecito rivendica il risarcimento per i 4 anni passati in carcere prima di essere assolto in Cassazione dall’accusa di aver preso parte al massacro di Meredith Kercher nel 2007 a Perugia
Aggiornamento ore 15:27 – I giudici della Corte d’appello di Firenze si sono riservati la decisione sulla richiesta di risarcimento (516 mila euro) avanzata da Raffaele Sollecito per ingiusta detenzione. La presidente della terza sezione del tribunale di Firenze, Silvia Martusciello (insieme ai giudici Paola Masi e Anna Favi) depositeranno la decisione entro 5 giorni.
La Corte d’appello di Firenze sta per decidere in queste ore in merito alla richiesta di risarcimento di 516mila euro per ingiusta detenzione avanzata da Raffaele Sollecito, per i quasi quattro anni passati in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto il 1 novembre 2007. Sollecito e Amanda Knox sono stati definitivamente assolti in Cassazione. In aula a Firenze Sollecito sarà rappresentato dai suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori.
Alla richiesta di risarcimento si sono opposti la Procura generale di Firenze e il ministero delle Finanze. I legali di Sollecito hanno richiamato la motivazione della sentenza della Cassazione che ha assolto l’ingegnere pugliese e la Knox per motivare l’istanza. In particolare la parte nella quale è stato criticato il modo in cui sono state condotte le indagini da parte della polizia. Meredith Kercher venne uccisa la sera del primo novembre del 2007 a Perugia. Arrestati all’alba del 6 novembre successivo, Sollecito e la Knox vennero scarcerati il 4 ottobre del 2011 dopo essere stati assolti in appello.
Sentenza poi annullata dalla Cassazione, che dispose un nuovo processo di secondo grado celebrato a Firenze e terminato con la condanna dei due giovani. Fu quindi una nuova pronuncia della Cassazione ad assolvere in maniera definitiva Sollecito e la Knox. Entrambi si sono sempre proclamati completamente estranei al delitto. Lo scorso 10 gennaio la Corte d’appello di Firenze aveva dichiarato “inammissibile” la richiesta di revisione presentata dall’ivoriano Rudy Guede, condannato per l’omicidio di Meredith Kercher a 16 anni. La Corte ha condannato Guede al pagamento delle spese processuali.
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