A San Lazzaro iniziano a circolare i verbali della denuncia che la 49enne avrebbe mosso contro Don Contin: i racconti sono scioccanti.
A denunciare l’ex parroco è una parrocchiana 49enne, che in otto pagine di verbale racconta nel dettaglio la sua relazione con il sacerdote e di cui attualmente non si conosce ancora il nome. La donna ha raccontato: “Ero realmente felice di ricevere tante attenzioni, fin quando mi fece leggere alcuni sms molto spinti provenienti da altre ammiratrici. Mi faceva vedere anche foto di donne nude durante atti sessuali con altri uomini. Alcune erano parrocchiane che io avevo visto frequentare la chiesa. Mi portò spesso nei parcheggi autostradali nella zona di Vicenza per farmi guardare uomini e donne che facevano sesso fuori dall’auto. In quel periodo mi diede anche le chiavi della canonica e mi aiutò economicamente nell’acquisto di un’auto di cui ero sprovvista”. Secondo la donna, il prete aveva una sorta di doppia vita dato che “nei ristoranti di lusso era conosciuto come l’avvocato. Mi chiese di confermare tale ruolo. Sceglieva sempre hotel molto costosi. Quando prenotavamo mi faceva pagare mediante bonifico dal mio conto corrente per consegnarmi i soldi contanti solo in seguito”.
“Mi portò da don Roberto Cavazzana a Carbonara di Rovolon – racconta la parrocchiana- perché mi disse che doveva salutarlo. A un certo punto mi prese la testa e me la abbassò dicendo che dovevo avere un rapporto orale. Obbedii. La stessa cosa avvenne una seconda volta, quando don Andrea mi portò a cena con don Roberto in un ristorante dei colli. Successivamente ci recammo in canonica a Carbonara di Rovolon dove abbiamo avuto un rapporto sessuale a tre“. Ma non solo. Perché la donna mette a verbale anche che il sacerdote “iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e, una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava”.
“Un giorno – continua – Don Andrea Contin mi fece vedere che aveva postato le mie foto nuda su siti per scambisti. Mi chiamava schiava, mi comprò una ciotola per animali e un guinzaglio marrone”. La 49enne, poi, prosegue descrivendo rapporti di gruppo, sesso estremo, serate in alberghi lussuosi, ma nel suo racconto c’è anche tanta violenza. Gli episodi sono ripetuti. “Il 23 dicembre 2012 mi invitò a cena in canonica, mi fece accomodare su un divanetto rosso e, dopo aver chiuso la porta, iniziò a picchiarmi con ferocia inaudita. Riuscii a mandare un messaggio alla mia amica chiedendole aiuto. Il sacerdote si era arrabbiato con me perché durante la sagra di San Lazzaro, mentre facevo volontariato, si accorse che un uomo mi aveva guardata senza che io me ne accorgessi”.
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