Teme una strage il capo dei soccorritori giunti all’hotel alle pendici del Gran Sasso dopo ore di viaggio in mezzo alla neve alta nella notte fra ieri e oggi 19 gennaio. Circa 30 persone nell’albergo, semi sepolto da una slavina dopo il terremoto. Nel video l’arrivo dei soccorritori a notte fonda all’albergo
Notizia in aggiornamento
Ore 10:50 – Drammatico il racconto di un superstite, come riportato dal sito dell’agenzia Ansa: “Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile”, ha riferito ai medici Giampaolo Parete, 38 anni, che ieri ha lanciato l’allarme per la valanga. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie. “È arrivata la valanga – ha detto ancora l’uomo, ricoverato in Rianimazione – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L’auto non è stata sepolta e quindi ho atteso lì l’arrivo dei soccorsi”.
Ore 9:56 +++ Estratta la prima vittima. La slavina si è staccata dalla montagna molto probabilmente a causa delle scosse di terremoto di ieri mattina. “La valanga è immensa“, confermano i soccorritori. Il personale dell’albergo e i clienti sarebbero dunque da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. Dentro l’albergo risultano 30 dispersi.+++
Dopo lunghe ore di viaggio in mezzo a territori completamente isolati da tre metri di neve, alle 4 del mattino di oggi 19 gennaio, i soccorritori hanno raggiunto il Gran Sasso Spa & Beauty Hotel Rigopiano, nel Pescarese, sul Gran Sasso in Abruzzo. La struttura – era emerso ieri sera da segnalazioni via Facebook di alcuni clienti – era stata colpita da una valanga a seguito del terremoto che ha devastato di nuovo molti paesi dell’Italia centrale dall’Abruzzo al Lazio fino ad Amatrice.
DUE SOPRAVVISSUTI
L’albergo si trova a Farindola, in provincia di Pescara, ospitava fra le 20 e le 30 persone quando è stato investito dalla neve. Due persone sono state salvate immediatamente: si trovavano all’esterno della struttura. Ci sarebbero feriti e probabilmente anche dei morti. “La struttura è stata presa in pieno dalla slavina, si è spostata almeno dieci metri” ha dichiarato il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.
“LUCI…MA NON PIU’ LE VOCI”
Lapidarie le parole di Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese, secondo quanto riporta Repubblica.it: “Ci sono tanti morti“. È questo che si teme di più, mentre i soccorritori all’arrivo della prime luci del giorno continuano disperatamente a scavare. “Si vedono luci accese all’interno ma non sentiamo le voci delle persone” spiegano i soccorritori.
VALANGA VIOLENTISSIMA
La valanga sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e avrebbe investito auto, bestiame e parte dell’albergo. Alcune persone presenti nell’albergo sarebbero scese a valle per dare l’allarme, parlando dei dispersi. I testimoni hanno riferito di una valanga di inaudita forza per la zona. I soccorsi stessi sono stati rallentati da una bufera di neve. E sono potuti arrivare grazie alle turbine dei pompieri.
SCIAME DI SCOSSE NELLA NOTTE
Dalla mezzanotte fino alle prime ore di questa mattina, 19 gennaio, sono state 82 le scosse di terremoto registrate nelle aree del Centro Italia. Le più forti, di magnitudo 3.5 sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia di L’Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano, che sono i paesi epicentro del sisma di ieri. La seconda scossa, sempre di magnitudo, 3.5 si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri, a soli 4 chilometri da Amatrice.
Photo credits: Twitter; video credits: Ansa Web
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