Un nuovo scandalo travolge il Vaticano: un facoltoso medico prima di morire ha rivelato che Monsignor Calogero La Piana era il suo amante.
Il settimanale L’Espresso lo racconta con dovizia di dettagli: “A Messina c’è un’altra storia che il Vaticano ha preferito coprire con una coltre di silenzio. Riguarda un pezzo da novanta della curia siciliana, il vescovo emerito di Messina Calogero La Piana. Un potente salesiano nominato nel 2006 da Benedetto XVI metropolita della città. Per nove anni La Piana indossa la mozzetta con rigore inflessibile, respingendo con fermezza le accuse di chi lo considerava troppo vicino al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea (l’ex seminarista Salvatore Bucolo), e soprattutto rimuovendo e trasferendo arcipreti (come don Salvatore Sinitò e don Maurizio Colbacchini) accusati da voci maligne di aver infranto il sesto comandamento con ragazze e parrocchiane tramutatesi in amanti”. Cosa c’è di strano?
Un medico mai sposato e senza figli, giunto alla fine della sua vita ha redatto un testamento olografo davanti al notaio, lasciando tutto il suo ricco patrimonio ad un carissimo amico: un grande appartamento «con tutto il suo contenuto», «due posti auto», «presepi antichi, quadri di carattere religioso, orologi antichi, icone e statue della Madonna… L’erede universale dovrà poi vendere i gioielli, gli avori, l’argenteria, gli investimenti bancari, titoli, azioni, conti correnti e quant’altro depositato negli istituti bancari e il ricavato per desiderio di mia madre dovrà essere diviso tra Medici senza Frontiere, Casa generale delle suore missionarie di Calcutta e i missionari carmelitani».
Qualche tempo dopo il dottore decide di tornare dal notaio e annullare tutto, lasciando il patrimonio milionario al Vescovo La Piana, lasciando un biglietto: «Con questa lettera voglio comunicare che ho avuto con monsignor Calogero La Piana un rapporto bellissimo di rapporti omosessuali che ho tenuto segreto per molti anni, ma penso che ora sia il caso di manifestarli, dato il caso particolare del momento in cui ci troviamo, che potrebbe farli cadere nell’oblio. Questa lettera esporla e farla conoscere in caso di necessità per non far cadere tutto nell’oblio. Gli incontri avvenivano dopo le 22 o le 22 e 30 nel mio studio e spesso è stato incontrato dai miei vicini, dopo le 22, o le 22 e 30».
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