L’ex analista militare, nato Bradley, ora Chelsea dopo il cambio di sesso, è in carcere per aver rivelato file segreti sugli abusi dei soldati Usa in Iraq. Avrebbe dovuto scontare 35 anni. Ma il presidente ne ha deciso la liberazione
A tre giorni dalla fine del suo mandato, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commutato la pena a Chelsea Manning, 29 anni, l’analista dell’esercito americano condannato a 35 anni di carcere militare come “gola profonda” di Wikileaks nel 2010. Ciò significa che la detenuta sarà libera dal prossimo mese di maggio, dopo 6 anni di reclusione. Il giorno successivo alla sentenza Manning, nato Bradley, aveva annunciato di voler cambiare sesso, chiamandosi Chelsea Elizabeth.
POLEMICHE
La decisione di Obama non mancherà di suscitare polemiche, sullo sfondo delle fresche accuse dell’intelligence Usa a Wikileaks di aver fatto da cassetta postale ai recenti hackeraggi russi nelle elezioni americane. In precedenza c’erano stati due tentativi di suicidio da parte di Manning in carcere, dove da transgender si trova in un penitenziario maschile. Nei giorni scorsi Julian Assange e Edward Snowden aveva lanciato un appello a Obama per la liberazione dell’analista 29enne.
LA “COLPA” DI MANNING
Analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, Bradley Manning era accusato di aver consegnato il materiale a Wikileaks. Il suo caso ha suscitato un acceso dibattito in quanto quei dossier riguardavano l’omicidio di diversi civili disarmati da parte dell’esercito americano. Di fatto le rivelazioni fornite dall’analista avevano contribuito a smascherare abusi e menzogne da parte degli Stati Uniti durante la guerra in Afghanistan e in Iraq. Come analista dell’intelligence in Iraq, Manning ebbe accesso a una rete di computer segreta che le consentì di copiare centinaia di migliaia di documenti, compresi 250 mila cablogrammi diplomatici, contenenti conversazioni, giudizi, dossier – ad esempio sui prigionieri di Guantanamo detenuti senza processo -, video (uno su un attacco con un elicottero Usa in cui rimasero uccisi due giornalisti della Reuters) e prove sugli abusi ai detenuti e sulle morti di civili nella guerra in Iraq superiori alle stime ufficiali.
LA DIFESA e LE SCUSE
Manning ha riconosciuto i suoi errori e chiesto scusa, sostenendo che all’epoca era anche in una fase confusa della sua vita, quella in cui stava maturando la percezione del cambio di genere. Quando fu emessa la sentenza nel 2013, disse che non aveva immaginato di poter essere condannata ad una pena così dura.
COSA È WIKILEAKS
Come è noto Wikileaks è un’organizzazione senza scopo di lucro, composta di attivisti libertari, giornalisti, scienziati, tutti perlopiù protetti da anonimato, che invita i cittadini di tutto il mondo a svelare su un’apposita piattaforma elettronica (accessibile da un sito web) documenti segreti di Stati, Governi o aziende che si ritenga debbano essere conosciuti da tutti poiché rivelatori di comportamenti non etici.
ASSANGE PRONTO A CONSEGNARSI?
Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che gli Stati Uniti vorrebbero processare, si era detto pronto a consegnarsi alle autorità Usa se Obama avesse graziato Manning per la fuga di documenti classificati del 2010, una della più grandi nella storia Usa.
TENTATO SUICIDIO e SCIOPERO DELLA FAME
L’Amministrazione Obama era finita sotto pressione dopo i due tentativi di suicidio di Manning, il suo sciopero della fame per cambiare sesso in un esercito che fino a poco tempo fa non accettava transgender, e i recenti appelli della talpa del Datagate Edward Snowden e soprattutto dello stesso fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Quella di Manning inoltre era una pena senza precedenti in casi analoghi nella storia Usa.
DIFFERENZA COL CASO SNOWDEN
Poche ore prima dell’annuncio della commutazione di pena, Josh Earnest, il portavoce della Casa Bianca, aveva sottolineato nel suo ultimo briefing con la stampa le “rilevanti differenze” tra il caso di Manning e quello di Snowden, rifugiatosi in Russia. “Chelsea Manning ha subito un procedimento della giustizia militare, è stata esposta ad un processo, è stata riconosciuta colpevole, condannata per i suoi crimini e ha riconosciuto i suoi illeciti”, ha spiegato. “Snowden invece – ha argomentato – è scappato nelle braccia di un avversario e ha cercato rifugio in un Paese che recentemente ha fatto uno sforzo concertato per minare la fiducia nella nostra democrazia”, cioè la Russia.
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