La prima cittadina era eleggibile a sindaca di Roma. Lo ha stabilito il tribunale che ha respinto l’istanza di un legale vicino al Pd, sia sulla nullità del contratto col Movimento 5 Stelle, che sulla ineleggibilità al Campidoglio
Una buona notizia per la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Era perfettamente eleggibile allo scranno più alto del Campidoglio: è stato bocciato, infatti, il ricorso presentato contro di lei dall’avvocato Venerando Monello, un legale secondo Repubblica.it vicino al Partito democratico. Se è vero che la prima cittadina della capitale sta attraversando un periodo politicamente difficile – è di lunedì 16 gennaio la pubblicazione del sondaggio Ipr Marketing da parte del Sole24Ore secondo cui Raggi è scivolata al penultimo posto nell’indice di gradimento dei sindaci italiani – adesso arriva per lei una piccola rivincita.
Il Tribunale civile di Roma ha respinto completamente il ricorso sul contratto firmato dalla sindaca con il Movimento Cinque Stelle, che dispone una penale di 150 mila euro in caso di violazione del codice etico di M5S. La I Sezione ha considerato non valido il ricorso dell’avvocato Monello sia nella parte in cui si chiedeva la nullità del contratto sia sulla conseguente questione riguardante l’ineleggibilità della sindaca.
Sul blog di Beppe Grillo è intervenuta la stessa Virginia Raggi con un post, in merito alla decisione dei magistrati. “Tanto rumore per nulla. Dopo la batosta elettorale a Roma, il Pd ne subisce un’altra in Tribunale – scrive la sindaca -. Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5S vincere. Speravano di rendere nulla la nostra vittoria, paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S a un accordo di una associazione segreta. Non sanno più cosa inventare”.
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