Una ricerca condotta negli Stati Uniti dalla società internazionale Keeper Security, su 10 milioni di utenti, ha rivelato che il 17% delle password utilizzate è rappresentata dalla sequenza ‘123456’, seguita dagli altrettanto facilmente decifrabili codici di sicurezza ‘123456789’, ‘qwerty’, ‘12345678’ e ‘111111’. Le 25 password più comuni rappresentano oltre il 50% del campione di analizzato. Tutte possono essere facilmente decifrate in pochi secondi. Ecco i consigli degli esperti per mantenere la proprio password sicura ed evitare di cadere in truffe online.
Quando si tratta di scegliere una password, a dispetto di tutti gli allarmi sulla sicurezza online, gli utenti di internet sono ancora troppo pigri e banali. È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta negli Stati Uniti dalla società internazionale di management di password Keeper Security, che ha reso note le 25 password più comunemente utilizzate nel 2016. L’analisi ha preso in considerazione 10 milioni di password divenute pubbliche nell’ultimo anno.
Dalla ricerca di Keeper Security emerge che il 17% degli utenti di internet ha continuato ad utilizzare la sequenza ‘123456’ come password. Il codice di sicurezza più comune precede le altre chiavi altrettanto facilmente decifrabili ‘123456789′, ‘qwerty’, ‘12345678’ e ‘111111’. I ricercatori evidenziano nei loro risultati che le 25 password più comuni riscontrate rappresentano oltre il 50% del campione di 10 milioni analizzato. Tutte, anche la 25esima dell’elenco, possono essere facilmente decifrate in pochi secondi.
Tra i consigli degli esperti spiccano: utilizzare una varietà di caratteri numerici, maiuscole, minuscole, caratteri speciali; evitare termini del dizionario; utilizzare un servizio di management in grado di generare password ‘forti’ evitando le password ‘deboli’ generalmente utilizzate perché di facile memoria.
La lista di Keeper Security delle 25 password più comuni nel 2016:
- ‘123456’
- ‘123456789’
- ‘qwerty’
- ‘12345678’
- ‘111111’
- ‘1234567890’
- ‘1234567’
- ‘password’
- ‘123123’
- ‘987654321’
- ‘qwertyuiop’
- ‘mynoob’
- ‘123321’
- ‘666666’
- ’18atcskd2w’ (la presenza di un codice di sicurezza così inconsueto non deve trarre in inganno: secondo quanto hanno spiegato i ricercatori si tratta di account creati da bots)
- ‘7777777’
- ‘1q2w3e4r’
- ‘654321’
- ‘555555’
- ‘3rjs1la7qe’
- ‘google’
- ‘1q2w3e4r5t’
- ‘123qwe’
- ‘zxcvbnm’
- ‘1q2w3e’
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