Donald Trump e l’intervista shock al Sunday Times: sulla strada della rottura con l’Europa

L’intervista al Sunday Times di Trump, il presidente eletto degli Usa che si insedierà il prossimo 20 gennaio alla Casa Bianca ha fatto molto scalpore: ecco perché…

La prima intervista ad un giornale inglese, Sunday Times, di Donald Trump, il presidente eletto degli Usa che si insedierà il prossimo 20 gennaio alla Casa Bianca, ha fatto molto discutere. Come mai? Innanzitutto perché a inizio mandato già si parla di rottura e di divisione: i confini Usa saranno più chiusi. Con limitazioni ai viaggi in America anche per gli europei e controlli severissimi per chi arriva da aree interessate dal terrorismo. Non è tutto…

La chiara decisione di rompere con l’Europa arriva anche in relazione ad alcuni commenti riguardanti la Brexit. Il tycon ha detto: “La Brexit è un’ottima cosa e ci saranno altre nazioni che lasceranno l’Unione”. Trump prevede di fare un accordo diretto con la Gran Bretagna. Alla decisione di prendere le distanze dell’Unione Europea si unisce quella di avvicinarsi alla Russia:  «Bisogna cominciare a fidarsi di Putin», è il punto fermo di Trump che sottolinea come sia necessario un accordo con Mosca per ridurre gli arsenali nucleari. In questo quadro la Nato, ovvero l’alleanza militare fra America e Europa, è sprezzantemente definita come «obsoleta». Trump ha ribadito che molti paesi coinvolti nella Nato non «pagano quello che dovrebbero».

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. La Merkel durante la conferenza stampa a Berlino con il premier della Nuova Zelanda Bill English ha affermato: “Penso che noi europei abbiamo nelle mani il nostro destino. Mi impegnerò perché i 27 Stati collaborino intensamente, soprattutto guardando al futuro”. “La mia posizione sulle questioni transatlantiche – ha proseguito la cancelliera tedesca – è nota. Quando sarà entrato in carica naturalmente collaboreremo con il governo americano” e “vedremo che tipo di accordi riusciremo a realizzare”. Staremo a vedere…

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Photo Credits: Facebook

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