Attualmente deputata di Forza Italia, eletta alle politiche del 2013, Santanchè è sulla scena da almeno vent’anni. Una carriera contrassegnata da una forte personalità
Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” è dedicata a una donna in vista della politica italiana, Daniela Santanchè. Vicina all’ex premier Silvio Berlusconi, fra i deputati più importanti di Forza Italia, è stata eletta a Montecitorio durante le ultime elezioni politiche generali nel 2013. Santanchè viene come è noto da una lunga militanza partitica sempre nell’abito del centrodestra, e anche della destra, se si considera che dalla metà degli anni ’90 fino al 2007, prima di entrare nel Pdl, e poi in Forza Italia, ha fatto politica in Alleanza Nazionale. Ma da pochissimi giorni, meno di un mese, ha fondato a Milano il movimento “Noi Repubblicani – Popolo sovrano” assieme a Mario Mantovani.
Proprio dal futuro del centrodestra comincia la nostra conversazione telefonica. Prima, naturalmente, di approdare al lato culturale che interessa la nostra rubrica: la lettura e i libri. Come immagina l’avvenire di una parte politica da ricostruire, il Centrodestra appunto – chiediamo a Santanchè – nell’arco dei prossimi due anni, quelli decisivi per tornare al voto? “La mia parte politica deve superare i confini – spiega la deputata di Forza Italia – deve allargarsi alla Lega e a Fratelli d’Italia, per un grande accordo”. “Sa cosa le dico?”, prego onorevole…”Che in Italia il centrodestra non ha quasi mai vinto, ha vinto a volte, invece, il destra-centro…ma io voglio far vincere il Centrodestra”.
E quale libro tiene sul comodino Daniela Santanchè? “Ne tengo più d’uno – risponde -. Almeno due che mi sono particolarmente cari”. Hanno a che fare con la politica? “In parte sì, e sono Il Principe del Machiavelli, e Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery”. Beh, due autori e due modi molto diversi di vedere il mondo…”Ma infatti io amo confrontarmi con letture che mi mettano in discussione e siano sempre intellettualmente stimolanti”, ci racconta. “Del Piccolo Principe amo lo sguardo sul mondo…che mi affascina”. E cosa c’entra il Principe di Nicolò Machiavelli, un trattato di politica fra i più celebri della storia, così pervaso di freddo acume e simboleggiato dalla cinica sentenza “il fine giustifica i mezzi“? “Proprio in questi giorni lo rileggevo – dice Santanchè – e non sono d’accordo che sempre il fine giustifichi i mezzi…ma certo è un’opera che per un politico è fondamentale leggere e rileggere”.