Cronaca

Unioni civili, per scioglierle basta una lettera al Comune

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Redazione Velvet News

Il Governo Gentiloni ha approvato i decreti delle riforme renziane. Per le unioni civili, comprese le unioni gay, regole diverse rispetto ai matrimoni. E via libera alla Buona Scuola

Piena attuazione delle Unioni Civili, che diventano legge operativa con gli ultimi tre decreti legislativi, e via libera al “secondo tempo” della Buona Scuola, una delle riforme cardine del governo Renzi che era ancora in gran parte al palo. Il rientro al lavoro del premier Paolo Gentiloni, dopo le dimissioni di sabato 14 gennaio dall’ospedale Gemelli in seguito all’angioplastica, non è stato formale: il premier ha voluto che si facesse un passo in avanti perché “le riforme non si fermano”. Confermati anche tutti i vertici militari, incluso il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette indagato per l’inchiesta Consip.

UNIONI OMOSESSUALI

Sul riconoscimento delle unioni gay sono state varate le norme di stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale. Per quanto riguarda le norme sullo scioglimento, si prevede che i coniugi uniti civilmente, a differenza delle coppie sposate, non debbano rispettare il periodo di separazione, ma possono aver accesso direttamente al divorzio. In questo frangente, anche nel caso in cui la volontà dei due coniugi sia disgiunta (vale a dire che solo uno dei due voglia divorziare) è sufficiente ricorrere all’ufficiale di Stato Civile e non al Giudice, firmando una comunicazione ufficiale nella quale si dichiara la volontà di sciogliere l’unione.  “Concluso l’iter, le unioni sono legge”, esultano via social Maria Elena Boschi, che torna su twitter dopo il 4 dicembre, e Andrea Orlando.

LA “BUONA SCUOLA”

Cruciale anche il passaggio sulla ‘Buona scuola’: il Cdm ha approvato 8 deleghe su 9 di una riforma che si sarebbe arenata se fossero stati lasciati scadere i 18 mesi per l’attuazione dei decreti. Tra gli altri punti, si riforma l’educazione 0-6 anni, si rivede il sostegno agli studenti con disabilità fino al cambio del sistema di voto nelle elementari e degli esami di Stato alle medie e alla maturità e all’accesso alla professione degli insegnanti. Ora si aspetta la valutazione delle commissioni parlamentari competenti per l’ok definitivo dell’ esecutivo.

Photo credits: Twitter

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