Milano, donna uccisa in casa a bottigliate: confessa un amico

Un uomo di 32 anni è stato fermato per l’omicidio di Tiziana Pavani, la donna di 55 anni uccisa a colpi di bottiglia alla testa nel suo appartamento in zona Baggio a Milano nella mattinata di giovedì 12 gennaio. Gli investigatori sono arrivati a lui attraverso una serie di serrati interrogatori tra le conoscenze della vittima. Il trentenne avrebbe confessato di aver ucciso per paura di non rivedere 2.450 euro che aveva prestato alla vittima. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario e rapina.

Svolta nel delitto di Tiziana Pavani, la donna di 55 anni sorpresa nel sonno e uccisa a bottigliate alla testa tra le 4.30 e le 5 del mattino di giovedì 12 gennaio 2017 nel suo appartamento a Milano, in zona Baggio. Un suo amico, un uomo di 32 anni, è stato fermato e ha confessato nella notte, davanti al Pubblico Ministero Letizia Mannella e agli agenti della Mobile della questura guidati da Lorenzo Bucossi.

Gli investigatori sono arrivati alla sua individuazione attraverso una serie di serrati interrogatori tra le conoscenze della vittima. Come si legge su ‘La Repubblica’ si tratta di un cittadino italiano senza precedenti penali e con problemi di tossicodipendenza, impiegato saltuariamente in una cooperativa di pulizie. Avrebbe conosciuto la donna in chat. Il corpo della vittima è stato ritrovato nel pomeriggio di giovedì da un vicino di casa, allarmato dal forte odore di gas emanato dall’appartamento occupato dalla donna. Alle 5 del mattino, dopo aver compiuto l’omicidio, l’assassino ha prelevato 500 euro da uno sportello Bancomat con la tessera della vittima. Per questo, l’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario e rapina.

Il trentaduenne avrebbe confessato di aver ucciso per il timore di non vedersi restituire la somma di 2.450 euro prestata in precedenza alla donna. Oltre al bancomat, nella fuga dal luogo del delitto l’uomo avrebbe prelevato anche due telefoni cellulari.

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Photo Credits: Twitter

 

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