Rissa con sparatoria a Torino: coinvolti circa venti Hells Angels (motociclisti sulle Harley Davidson) e, dall’altra parte, due ragazzi di vent’anni e il padre di uno di loro. I tre, portati nella notte nel carcere alle Vallette, devono rispondere di tentato omicidio e lesioni aggravate. Un motociclista, colpito da un proiettile alla nuca, lotta tra la vita e la morte in ospedale. Un altro centauro è stato investito e ha riportato lesioni alle gambe non gravissime.
Un uomo di 46 anni di Villar Focchiardo è in pericolo di vita dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco nella serata di giovedì 12 gennaio in una frazione di Giaveno (provincia di Torino), durante una rissa che ha visto coinvolti circa venti Hells Angels – motociclisti sulle Harley Davidson – e, dall’altra parte, due ragazzi di vent’anni e il padre di uno di loro. Il gruppo di tre è stato portato nella notte in carcere alle Vallette: devono rispondere di tentato omicidio e lesioni aggravate. I carabinieri hanno sequestrato una Glock e una Smith&Wesson 357, regolarmente detenute. C’è anche un secondo ferito (un 41enne di San Giusto), che, investito da un’auto, ha riportato lesioni non gravissime alle gambe.
La sparatoria è avvenuta attorno alle 23, nel piazzale di fronte a una trattoria che si trova a mille metri di quota in una zona isolata, davanti ad un comprensorio sciistico in disuso e vicino a pinete e sentieri frequentati da escursionisti. Il ‘Corriere della Sera’ riporta la ricostruzione dell’accaduto riferita dai tre arrestati ai Carabinieri.
Mentre alcuni centauri si trovavano nel locale, sono arrivati nel piazzale quattro ventenni di Giaveno, intenzionati a fare due “sgommate” sul ghiaccio di fronte alla trattoria e poi qualche discesa col bob sulla neve in notturna. I giovani sarebbero stati affrontati da quattro o cinque Hells Angels, che avrebbero detto loro: “Qui non potete stare. È nostro territorio. Andatevene”. Nell’imboccare la discesa per andar via, due dei quattro ragazzi si sarebbero trovati la strada sbarrata dai centauri, che avrebbero ribadito il concetto: “Qui i padroni siamo noi”. I quattro giovani si sono allontanati ma due di loro, tornati a casa, hanno deciso di riaffrontare il gruppo dopo aver preso dall’abitazione due pistole regolarmente detenute dal padre di uno. Lo stesso genitore, accortosi della sparizione delle pistole, ha deciso di seguire la macchina dei giovani. Quando tutti e tre hanno raggiunto il parcheggio, i centauri però erano diventati 25 e, secondo quanto riferito ai carabinieri “erano armati di spranghe e maniche di bastoni”. A quel punto, è scoppiata la rissa. Uno dei ragazzi, vedendo il padre a terra preso a calci, avrebbe tirato fuori la pistola e avrebbe sparato sia in aria che a terra (questa è la versione della difesa). Uno di questi colpi avrebbe preso alla nuca, forse di rimbalzo, uno dei motociclisti, che ora lotta tra la vita e la morte al Cto di Torino. Il secondo ventenne si sarebbe fatto largo tra i centauri con l’automobile per tentare di far salire in macchina padre e figlio e avrebbe investito il secondo motociclista ferito. I centauri hanno avvisato i carabinieri fornendo il numero di targa della macchina dei tre ma gli arrestati – secondo quanto riferito dal loro avvocato – erano pronti a presentarsi in caserma per spiegare quanto accaduto. “Non ci siamo accorti che un uomo era rimasto a terra colpito dallo sparo. Quando siamo andati via non pensavamo che ci fossero feriti” avrebbero detto i ragazzi ai militari. La versione dei fatti dei motociclisti servirà ai carabinieri per verificare l’attendibilità del racconto dei ragazzi.
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