Giulio e Francesca Maria Occhionero, rispettivamente 45 e 49 anni, sono accusati di aver spiato Renzi, Draghi, alti prelati e banchieri importanti. Perché, per conto di chi?
Un ingegnere nucleare di 45 anni, Giulio Occhionero, e la sorella Francesca Maria, 49 anni, entrambi residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell’alta finanza capitolina. Sono le due persone finite in carcere per il presunto cyberspionaggio di politici e uomini delle istituzioni, fra i quali l’ex premier Matteo Renzi e il governatore della Banca centrale europea di Francoforte, Mario Draghi (LEGGI ANCHE: CYBERSPIONAGGIO: ARRESTI A ROMA, TRA GLI INTERCETTATI RENZI, DRAGHI E MONTI)
Giulio Occhionero sarebbe legato – secondo le accuse – “con gli ambienti della massoneria italiana, in quanto membro della loggia ‘Paolo Ungari – Nicola Ricciotti Pensiero e Azione’ di Roma, della quale in passato ha ricoperto il ruolo di maestro venerabile, parte delle logge di Grande Oriente d’Italia”. Gli indizi raccolti in altre inchieste – secondo quanto scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – lasciano intendere che la vicenda di spionaggio scoperta dalla Polizia “non sia un’isolata iniziativa dei due fratelli”.
“Ma che, al contrario, si collochi in un più ampio contesto dove più soggetti operano nel settore della politica e della finanza secondo le modalità” adottate da Giulio e Francesca Maria Occhionero. Il riferimento, sempre secondo l’accusa, è al “diretto collegamento” tra le condotte di cui i due sono accusati “e interessi illeciti e oscuri”. Un collegamento “desumibile dal rinvenimento, nel corso delle indagini, di quattro caselle di posta elettronica già utilizzate per attività similari, secondo quanto emerso dalle indagini relative alla cosiddetta P4“. In ogni caso, precisa il giudice, “allo stato un collegamento con altri procedimenti penali non è dimostrato”.
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