Nuovo atto intimidatorio nei confronti di Manuel Poletti, direttore del settimanale “Setteserequi” e figlio del ministro del Lavoro Giuliano: una busta con tre proiettili calibro 9 è stata recapitata nei giorni scorsi alla redazione del giornale da lui diretto. Nella busta c’era anche una lettera in cui si legge la frase: ‘Ti ammazziamo, guardati alle spalle’.
Dopo le minacce di morte, che già prima di Natale avevano spinto Manuel Poletti (nella foto in alto tratta dal suo profilo Facebook) a presentare una denuncia (LEGGI ANCHE: CASO POLETTI, IL FIGLIO MANUEL: “HO RICEVUTO MINACCE DI MORTE”), cresce ulteriormente il livello di tensione attorno al 42enne figlio del ministro del Lavoro Giuliano, direttore del settimanale “Setteserequi”, al centro delle polemiche per le dichiarazioni del padre sui giovani italiani all’estero e per i contributi pubblici ricevuti dal suo giornale.
Secondo quanto riferisce il quotidiano “Il Resto del Carlino”, una busta con tre proiettili calibro nove è stata recapitata nei giorni scorsi alla redazione faentina del settimanale diretto da Manuel Poletti. Nella busta era contenuta anche una lettera con la frase: “Ti ammazziamo, guardati alle spalle”. E, incollata sopra, una fotografia di Manuel ritagliata da un articolo di stampa.
Lo stesso Manuel Poletti ha commentato l’accaduto in alcune dichiarazioni riportate da “Il Resto del Carlino”: “La busta ci è stata recapitata dal postino nel primo pomeriggio di lunedì 2 gennaio. Io non ero al lavoro, era indirizzata a me e l’ha aperta un collega. Quando mi hanno detto che c’erano anche tre proiettili mi sono ovviamente allarmato. Anche a mia madre, nei giorni precedenti, sono arrivate due lettere con minacce, seppure più sfumate, recapitate in Comune”. La prima denuncia, Poletti jr l’aveva presentata prima di Natale, il 22 dicembre: “Le indagini erano già iniziate allora, ho piena fiducia nel lavoro che le forze dell’ordine stanno facendo. È logico che questo fatto mi preoccupa, ma mi sforzo di rimanere il più possibile sereno”. La Prefettura ha aumentato il servizio di vigilanza al quale il figlio del ministro era già stato sottoposto a partire da dicembre.
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