Venerdì 6 gennaio un uomo ha aperto il fuoco all’aeroporto Fort Lauderdale in Florida, vicino Miami. Almeno 5 i morti e 13 i feriti. Preso il killer: sarebbe un militare statunitense
NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO
Ore 22:09 – L’uomo che ha aperto il fuoco, arrestato dalla polizia, sarebbe un militare di origine ispanica. Era un passeggero di un volo proveniente dal Canada ed aveva la pistola in una borsa imbarcata nella stiva dell’aereo. Vestito con una t-shirt di Guerre Stellari, mirava alla testa delle sue vittime. Lo raccontano testimoni. “È troppo presto per dire se si tratta di terrorismo. Non c’è nessun secondo sparatore: gli unici colpi esplosi sono stati quelli al Terminal 2 dello scalo”, ha precisato la polizia.
Ore 20:52 – L’aeroporto è stato chiuso dopo che sarebbe stata rilevata la possibile presenza di un altro sparatore. Il governatore della Florida, Rick Scott, si sta recando sul posto. “Sto seguendo da vicino la terribile situazione in Florida. Ho appena parlato con il governatore Scott. Restate al sicuro” ha scritto il presidente eletto Donald Trump su Twitter
Strage negli Stati Uniti. Quando in Italia è sera, venerdì 6 gennaio, un uomo ha aperto il fuoco nell’aeroporto di Fort Lauderdale in Florida, pochi chilometri a nord di Miami, uccidendo almeno 5 persone e ferendone almeno altre 9.
Il bilancio però è in aggiornamento e potrebbe essere molto più pesante. Alcuni media locali parlano di 13 feriti. Il killer è stato catturato dalla polizia e sembra essere l’unico sospetto. Lo riferiscono le autorità locali.
La sparatoria è avvenuta nell’area ritiro bagagli del terminal 2. Le immagini mostrano passeggeri evacuati. Il movente del gesto resta ancora un mistero. Ari Fleischer, ex portavoce di George W. Bush, era sul posto e ha scritto su Twitter che tutti stanno correndo nello scalo internazionale. Un’altra persona ha twittato una foto di un uomo seduto a terra sanguinante.
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