Tre modenesi e una ragazza di Brescia, ferita alla testa, si sono buttati a terra. Sparati 180 colpi. 20 mila poliziotti cercano l’attentatore. La foto del presunto killer diffusa dalle autorità turche. Ve la mostriamo insieme a un video postato su Twitter da Turkey Untold, testata di controinformazione. Fermati 8 presunti jihadisti
Con un comunicato dell’ormai tristemente nota agenzia di stampa Amaq, l’Isis, il sedicente Stato islamico, ha rivendicato l’attentato di Capodanno 2017 al Reina nightclub di Istanbul, definendo i turchi “servi dei crociati”. Lo riferisce SkyNews. Oltre che in arabo, per la prima volta un comunicato di rivendicazione è stato diffuso anche in lingua turca. Le forze dell’ordine turche hanno fermato 8 presunti jihadisti. Ma è caccia al killer. Nell’attentato alla discoteca – alle ore 1:30 del 1 gennaio 2017 – sono morte 39 persone, di cui 24 stranieri, e altre 70 sono rimaste ferite. Non ci sono vittime italiane, ma un gruppetto di giovani, nostri connazionali, è scampato per miracolo alla morte (GUARDA IL VIDEO: ISTANBUL, STRAGE DI CAPODANNO IN DISCOTECA: 39 MORTI E DECINE DI FERITI).
IL BILANCIO A OGGI
Al momento, si contano almeno 39 morti, soprattutto stranieri: 7 sauditi, 3 iracheni, 3 giordani, 2 libanesi, una franco-tunisina ed il marito, 2 indiani, uno da Kuwait, Libia, Siria e Israele, un ventenne belga di origine turca ed un canadese-iracheno. Tra i feriti, una settantina, alcuni versano in gravi condizioni.
GLI DANNO LA CACCIA IN 20 MILA
E continua la caccia al killer che si è dato alla fuga dopo l’attacco. Vi partecipano circa 20 mila agenti delle forze dell’ordine turche. Due quotidiani locali, Hurriyet e Karar, citando fonti anonime, sostengono che l’autore della strage potrebbe essere originario dell’Uzbekistan o del Kyrgyzstan, due Paesi dell’Asia centrale, ex repubbliche sovietiche. Si apprende intanto che sono stati esplosi tra i 120 e 180 colpi all’interno del locale. La festa per il nuovo anno in Turchia si è trasformata in un incubo di terrore e morte, dopo un 2016 già funestato da numerosi attentati, che nelle ultime settimane erano quasi cadenzati a intervalli di tempo regolari (GUARDA IL VIDEO: TURCHIA, TERRORE A ISTANBUL PER UN DOPPIO ATTENTATO: 38 MORTI E 136 FERITI).
UN BAGNO DI SANGUE
L’inferno si è scatenato al disco-club Reina, che si affaccia sulle rive del Bosforo, rinomato tra turisti e stranieri e frequentato da star e calciatori. L’attacco di Capodanno 2017 è avvenuto alle 1:30 ora locale, le 23:30 ora italiana. Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo vestito di nero e incappucciato con un fucile che ha ucciso un poliziotto e una guardia all’ingresso e poi è entrato nel locale, sparando all’impazzata sui circa 700 presenti, alcuni dei quali si sono tuffati nelle acque gelide del Bosforo per salvarsi. Nella confusione l’attentatore ha abbandonato l’arma ed è riuscito a fuggire.
ITALIANI SALVI PER MIRACOLO
Tra i sopravvissuti, anche un gruppo di italiani, tra i quali tre modenesi, che si sono gettati a terra ai primi spari, cavandosela con qualche escoriazione. Per una giovane bresciana, in Turchia per lavoro, una leggera ferita alla testa.
UN SOLO ASSALITORE?
Le autorità turche hanno riferito che si tratta di un unico assalitore, di cui sono state diffuse delle foto (un giovane con barba e capelli neri), ma non mancano i dubbi. Altre immagini mostrano un uomo con abiti bianchi e un berretto con il pon-pon, tanto che inizialmente si era pensato fosse vestito da Babbo Natale, forse per confondersi tra alcuni degli agenti di sicurezza di pattuglia nelle strade vestiti allo stesso modo. Tra l’altro, alcuni testimoni sopravvissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare da più di una persona.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Turkey Untold
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