Si tratta di un ragazzo di 20 anni e di due uomini di 45 e 54 anni, italiani. Fondamentali per individuarli le immagini delle telecamere di sicurezza. Sono accusati di aver rapinato e ucciso Maria Melziade il 17 novembre a Canosa di Puglia
Sono state le immagini di alcune telecamere di sorveglianza, pubbliche e private della zona, ad incastrare i presunti responsabili dell’omicidio della ex gioielliera di Canosa di Puglia, Maria Melziade, di 75 anni, morta in ospedale la notte fra il 17 e il 18 novembre scorsi dopo essere stata rapinata e selvaggiamente picchiata in casa sua.
La signora era appena rientrata e aspettava che il marito rincasasse dopo avere parcheggiato in garage l’auto. In quel frangente di pochi minuti ha aperto la porta dopo aver sentito bussare. E, purtroppo, ha aperto ai suoi assassini (LEGGE ANCHE: TERRORE IN PUGLIA, GIOIELLIERA AGGREDITA IN CASA E RAPINATA: MUORE IN OSPEDALE). Adesso la svolta. I particolari emersi dalle indagini sono stati resi noti sabato 31 dicembre in Questura, a Bari, dopo che ieri è stato notificato in carcere l’arresto, con l’accusa di omicidio, a Gianfranco Colucci, di 20 anni, uno dei tre rapinatori.
Due giorni fa erano stati invece fermati, sempre nell’ambito delle indagini, Lorenzo Campanella e Francesco Scardi, di 54 e 45 anni, accusati degli stessi reati di cui risponde Colucci: omicidio preterintenzionale e rapina pluriaggravata. Il 20enne era stato arrestato il 16 dicembre scorso per possesso di arma. Non è esclusa la presenza di un basista.
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