Dopo mesi di polemiche per il presunto hackeraggio del voto nelle elezioni Usa, Obama espelle 35 diplomatici. Putin fa chiudere una scuola per i figli degli statunitensi di Mosca. E Trump? Per ora può solo stare a guardare…
A poche settimane dall’insediamento negli Stati Uniti del presidente eletto Donald Trump, è Barack Obama, il presidente uscente, che ha deciso di espellere 35 funzionari di Mosca dagli Stati Uniti. Motivo? Il caso delle presunte influenze di hacker russi sulle elezioni americane che hanno consegnato al vittoria al candidato repubblicano e decretato la sconfitta di Hillary Clinton, vittoriosa secondo tutti i pronostici. Per tutta risposta, riferisce la Cnn, le autorità russe – dietro input di Putin? -hanno chiuso una scuola anglo-americana di Mosca, frequentata anche da bambini del personale d’ambasciata britannico e canadese, ma anche da ragazzi di altre nazionalità.
Ieri, 29 dicembre, Donald Trump ha ribadito la propria linea che si discosta da quella dell’amministrazione Obama: “È tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi”. Trump ha comunque annunciato che “nell’interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader dell’intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione”. Una posizione prudente, diversa da quella dei leader del partito repubblicano che non solo hanno appoggiato le misure prese da Obama, ma ne vorrebbero di più severe.
Tra i destinatari delle sanzioni Usa per gli hackeraggi di Mosca il Tesoro inserirà due cittadini russi, Evgeniy Bogachev e Aleksey Belan, entrambi ritenuti noti cyber criminali responsabili di intrusioni nel sistema finanziario internazionale, anche ai danni di compagnie americane. Bogachev e alcuni suoi complici sono considerati responsabili di aver rubato oltre 100 milioni di dollari a istituzioni Usa, Belan di aver compromesso e sottratto i dati di almeno tre importanti società e-commerce. Oltre alla chiusura della scuola anglo-americana di Mosca, la Russia, dal canto suo, intraprenderà altre contromisure. Questo venerdì “ci saranno dichiarazioni ufficiali, contromisure e molte cose ancora”, ha annunciato su Facebook – come riporta l’Associated Press – la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Photo credits: Twitter, Facebook
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