A Gela arriva la confessione della donna che ha ucciso le figlie ed è sorvegliata in ospedale. Gli inquirenti: “Sa perfettamente quello che ha fatto”.
Una tragedia impossibile da evitare: una madre sola in casa uccide le figlie di sette e nove anni e poi tenta di togliersi la vita con un gesto estremo e chiama il marito. L’uomo ha raccontato: “Da qualche tempo i nostri rapporti si erano incrinati – ha spiegato l’uomo nel corso del lungo interrogatorio davanti al procuratore Fernando Asaro e al pm Monia Di Marco – Negli ultimi giorni avevamo cominciato a ragionare di separazione. Ma lei non voleva accettarla, era diventata sempre più ossessiva e possessiva con Maria Sofia e Gaia, sempre più nervosa e cupa, ma non ha mai fatto ne detto niente che potesse lasciare presagire una tragedia del genere. Mai niente”.
Giusi Savatta, invece, sembra aver recuperato piena consapevolezza e lucidità. Stamattina le è stato notificato dai carabinieri l’ordine di arresto per duplice omicidio volontario, aggravato dalla discendenza. “Nessuna rimozione degli eventi come capita spesso in questi casi – dicono gli inquirenti – la signora sa perfettamente quello che ha fatto”.
Ho ucciso le mie figlie per salvarle, avevo paura che mio marito me le portasse via. Ho dovuto farlo”. Senza versare una lacrima, e con grande lucidità, la donna ha poi spiegato agli inquirenti per quale motivo avrebbe portato a termine il suo folle piano. Drammatico il racconto del marito: “Sono rientrato a casa dal lavoro un po’ prima del solito, verso le 12.30 – ha detto tra le lacrime – e le bambine erano già morte, a terra, non respiravano più. Giusi era nella vasca da bagno piena di acqua e candeggina e stava cercando di strangolarsi con il flessibile della doccia. L’ho bloccata, ho gridato, ho chiamato aiuto, ha bevuto ancora candeggina sotto i miei occhi. Continuava a ripetere ‘Ammazzami, uccidimi, le ho ammazzate tutte e due’. E io le gridavo ‘Perché l’hai fatto’, ma lei non rispondeva”.
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