La paura del terrorismo investe anche l’Italia. Sono state eseguite delle perquisizioni in due case di Latina dove aveva abitato l’attentatore di Berlino.
Continuano le ricerche per ricostruire le mosse dell’attentatore di Berlino, Anis Amri, nel tentativo di capire cosa avesse fatto durante il suo periodo di permanenza in Italia (LEGGI ANCHE: DA 7 MESI ERA ALLARME SU ANIS AMRI. TUTTI I MISTERI DELL’ATTENTATORE DI BERLINO). La Polizia ha fatto ulteriori passi avanti esaminando i vari contatti che l’uomo ha avuto durante il soggiorno in carcere e, sulla base dei risultati ottenuti, hanno eseguito una serie di perquisizioni.
Da quanto emerge, i controlli avrebbero interessato degli ambienti in cui si sospetta ci sia una forte radicalizzazione islamica, e che sono riconducibili ai vari soggetti che Amri avrebbe conosciuto nei quattro anni di detenzione trascorsi in Italia. La Procura di Roma ha disposto le perquisizioni in due abitazioni del comune di Aprilia, dove si sono concentrati i controlli della Digos. L’attentatore sarebbe stato ospitato all’interno di queste case lo scorso anno e sempre qui potrebbero esserci delle persone che hanno avuto dei rapporti con il terrorista tunisino. Si attendono aggiornamenti sulla situazione, che potrebbe fare chiarezza sui suoi movimenti sul territorio italiano.
Inoltre la Polizia ha pubblicato su Twitter una foto che riprende Amri alla stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino. L’immagine è stata presa da un video delle telecamere di sorveglianza che il 22 dicembre avevano immortalato lo jihadista all’interno della struttura. Da qui si sarebbe poi mosso verso Milano, dove è stato ucciso dalla Polizia. Da quanto si apprende, l’attentatore non avrebbe mai lasciato questa stazione, ma avrebbe atteso qui per due ore prima di partire per il capoluogo lombardo. Intanto gli investigatori della Digos torinese stanno collaborando con i colleghi di Milano e con le autorità tedesche per cercare di ricostruire precisamente il viaggio compiuto da Amri.
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