Per la prima volta da molto tempo gli Stati Uniti non hanno posto il veto, ma si sono astenuti, in Consiglio di Sicurezza. E dopo la reazione irritata di Netanyahu è scontro fra Obama e Trump
Il giorno dopo è ancora dibattito e polemica rovente. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, grazie alla storica astensione degli Stati Uniti, ha approvato nella serata di ieri 23 dicembre una risoluzione di condanna degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Le colonie – si legge nel testo – “non hanno validità legale”. Il governo israeliano di Benjamin Netanyahu sta portando avanti una politica di insediamenti nella cosiddetta West Bank e si vede ora fortemente penalizzato dalla presa di posizione dei Paesi che più contano all’interno delle Nazioni Unite.
SCONTRO FRA LEADER
Un colpo durissimo a Israele. Voluto dagli Usa. E da Obama in particolare, secondo l’interpretazione dei più. Impossibile non vedere anche uno scontro diretto fra il presidente in carica e il presidente eletto Donald Trump, che in un tweet si è affrettato a far sapere: “Dopo il 20 gennaio le cose cambieranno”. Un messaggio neanche tanto sibillino. Per la prima volta da molto tempo gli Stati Uniti non hanno posto il veto su una decisione che penalizza oggettivamente la politica israeliana degli insediamenti a scapito del territorio palestinese.
ISRAELE SOTTO SHOCK
”La risoluzione” di condanna degli insediamenti in Cisgiordania è ”un’iniziativa palestinese che punta far male a Israele. Chiediamo agli Stati Uniti si essere con noi e ci attendiamo che il nostro maggiore alleato continui nella sua politica e ponga il veto sulla risoluzione”, aveva commentato in precedenza l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon. Inutilmente però. E allora dopo l’astensione americana in Consiglio di sicurezza la reazione è stata violenta.
“NOI ABBANDONATI”
“Il presidente Obama e il segretario di stato John Kerry sono dietro questa spregevole mossa contro Israele alle Nazioni Unite”, ha detto una fonte ufficiale israeliana, che ha accusato, con un linguaggio inusuale, la leadership Usa di “aver abbandonato” lo stato ebraico attraverso l’intenzione di appoggiare, probabilmente astenendosi, la Risoluzione egiziana all’Onu, poi ritirata, contro le colonie ebraiche in Cisgiordania e Gerusalemme est.