Sentenza di primo grado a carico dell’ex presidente della Lombardia per il caso Maugeri-San Raffaele, in cui il senatore Ncd era imputato di corruzione. Secondo le accuse avrebbe favorito la Fondazione Maugeri in cambio di regali e vacanze del valore di milioni
L’ex Governatore della Lombardia e senatore di Ncd Roberto Formigoni è stato condannato giovedì 22 dicembre a Milano a 6 anni di carcere. Lo ha deciso la decima sezione penale del Tribunale nel processo che riguarda parte rilevante della sanità lombarda: il caso Maugeri e San Raffaele, per il quale l’ex numero uno del Pirellone era imputato per associazione per delinquere e corruzione con altre 9 persone.
Secondo le accuse Formigoni avrebbe favorito la clinica Maugeri in cambio di regali e vacanze. È stato quindi condannato per corruzione; non per associazione a delinquere, reato dal quale è stato invece assolto “per non aver commesso il fatto”. La sentenza è stata letta nella maxi aula della Prima Corte d’Assise d’Appello, la stessa dei processi a carico di Silvio Berlusconi. Nei confronti di Roberto Formigoni i giudici della decima sezione del Tribunale penale di Milano hanno anche deciso l’interdizione, sempre per 6 anni, dai pubblici uffici.
Ma non basta. Sempre nell’ambito del processo per cui oggi l’ex Governatore è stato condannato a sei anni di carcere per il caso Maugeri-San Raffaele, il tribunale di Milano ha condannato Formigoni in solido con Pierangelo Daccò e l’ex assessore Antonio Simone a versare una provvisionale complessiva alla Regione Lombardia di 3 milioni di euro. A Formigoni, inoltre, i giudici hanno confiscato beni per 6,6 milioni di euro: tra questi c’è il 50% della celebre villa in Sardegna, il cui acquisto è stato uno dei punti centrali dell’inchiesta. Nella sentenza si stabilisce il trasferimento dell’altra metà delle quote della proprietà ad Albergo Perego, amico e coinquilino nella residenza dei Memores Domini. Perego, invece, è stato assolto.
Insieme all’ex governatore della Lombardia, sono stati condannati anche i presunti collettori delle tangenti: Pierangelo Daccò (9 anni e due mesi) e Antonio Simone (8 anni e 8 mesi). Condannati anche l’ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino (7 anni) e l’imprenditore Carlo Farina (3 anni e 4 mesi). Assolti invece Nicola Sanese, Alessandra Massei, Carla Vites (moglie di Simone), Alberto Perego e Carlo Lucchina, ex direttore generale della Sanità.
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