Caso Ragusa: Logli condannato per «omicidio volontario oltre ogni ragionevole dubbio». Non accolta la richiesta di custodia cautelare in carcere.
Il giudice ha deciso: Logli è colpevole. Condanna a 20 anni peril marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa quasi cinque anni fa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa), accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Logli è stato anche interdetto per sempre dalla potestà genitoriale. È la decisione del giudice Elsa Iadaresta a conclusione del rito abbreviato. Logli non si è presentato in tribunale. A informarlo, con una telefonata, i suoi legali. I pm Alessandro Crini e Aldo Mantovani avevano chiesto trent’anni per l’elettricista di Gello «colpevole di omicidio volontario oltre ogni ragionevole dubbio», ma grazie al rito abbreviato chiesto dai difensori di Logli, Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri, le pena sarebbe stata ridotta di un terzo e dunque non avrebbe potuto essere superiore a venti.
Roberta Ragusa a casa non è mai tornata, il suo corpo non è mai stato rinvenuto e cosa le sia accaduto precisamente rimane avvolto nel mistero. Che fine ha fatto la casalinga di Gello? «Siamo soddisfatte di questa sentenza, ma non cambia il dolore per la perdita di Roberta. Non cercavamo vendette, ma giustizia per lei». Lo hanno detto le cugine di Roberta Ragusa, Marika Napolitano e Maria Ragusa, dopo la lettura della sentenza di condanna di Logli. «Ora per i due figli – ha aggiunto Marika – è una tragedia doppia perché oltre alla madre, rischiano di perdere anche il padre, faremo di tutto per cercare un rapporto con loro e per stare vicini a questi ragazzi».
Fuori dall’aula ad attendere la sentenza c’era anche il supertestimone Loris Gozi: «Si è messo in gioco per anni la mia vita, dicendo che ero un bugiardo, ora è stato un giudice a stabilire chi aveva detto le bugie. Io non sono contento per 20 anni a Logli, perché il carcere non si augura a nessuno, però è giusto che chi uccide un’altra persona debba pagare».
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