Attentato del camion sulla folla, il vero killer è in fuga. Lukasz Urban, l’autista polacco, ha cercato di bloccarlo. Tre italiani mancano all’appello
Col passare dei giorni si fa strada la verità sulla dinamica dell’attentato che ha sconvolto Berlino e l’Europa intera, la sera di lunedì 19 dicembre. L’autista polacco trovato morto all’interno del tir che ha provocato la strage ha cercato fino all’ultimo di lottare per fermare l’attentatore. E il terrorista è tuttora in fuga, forse già fuori dai confini tedeschi, dopo che in un primo momento un giovane pachistano era stato arrestato e poi rilasciato (LEGGI ANCHE: ATTENTATO A BERLINO: IL TIR ERA PARTITO IN ITALIA, DA CINISELLO BALSAMO. RILASCIATO IL PRESUNTO KILLER).
L’allerta è scattata in tutta Europa. La Germania è ancora sotto choc. Amaq, agenzia di stampa dell’Isis, ha rivendicato l’attentato chiamando il terrorista un “soldato dello Stato islamico”. “È una vendetta per gli attacchi in Siria”, è scritto sulla rivendicazione. Lukasz Urban, questo il nome del conducente polacco di cui la Bild pubblica l’ultima fotografia, che riproduciamo in alto, non sarebbe stato ucciso subito ma ha provato a evitare la strage scatenando una lotta nella cabina, per deviare la traiettoria del suo mezzo.
Come si sa lunedì scorso il camion, che dall’Italia doveva giungere in Polonia dopo una tappa a Berlino, si è schiantato contro un affollato mercato di Natale nel centro della capitale tedesca. Il bilancio è di 12 morti e 48 feriti (GUARDA IL VIDEO: STRAGE AL MERCATINO DI NATALE DI BERLINO). Il tir ha invaso un marciapiede nei pressi della Chiesa del Ricordo, che si trova nel mezzo del Mercato natalizio situato in pieno centro della parte Ovest della città. Una ragazza italiana, Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, (nella foto sopra) di Sulmona, in Abruzzo, è dispersa (LEGGI ANCHE: ATTENTATO A BERLINO, RAGAZZA ITALIANA DISPERSA. IL PADRE: “SIAMO DISTRUTTI”. TEST DEL DNA SUL PACHISTANO DEL TIR). Secondo alcune fonti investigative, però, ci sarebbe un altro italiano rimasto ferito in maniera non grave. E forse un terzo cittadino nostro connazionale potrebbe essere rimasto coinvolto nella strage.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un colloquio telefonico in seguito all’attentato, ritengono che “la lotta senza tregua contro il terrorismo non debba intaccare né i valori né lo stile di vita scelto dalle democrazie” secondo quanto si legge in una nota diffusa dall’Eliseo. Hollande ha voluto chiamare personalmente la cancelliera. Nel corso del colloquio telefonico ha espresso alla leader tedesca “il suo profondo cordoglio, la sua amicizia, nonché la solidarietà di tutta la Francia”. I due leader hanno inoltre confermato “la piena mobilitazione dei servizi francesi e tedeschi per lottare contro il flagello del terrorismo”.
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