Prima un’autobomba poi un kamikaze: così nella serata di sabato 10 dicembre forti esplsioni hanno devastato la zona dello stadio del Besiktas provocando una strage.
AGGIORNAMENTO ORE 12.42 – È salito a 38 vittime – la maggior parte poliziotti e 7 civili – e 136 feriti il bilancio dell’attacco vicino allo stadio del Besiktas a Istanbul. Lo ha detto il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu. Arrestati 13 sospetti. Sul doppio attentato l’ombra del Pkk, il partito filo-curdo. Ma non ci sono certezze.
Un’autobomba e poi un kamikaze. Un doppio attentato terroristico ha scosso nella serata di ieri 10 dicembre Istanbul. E ha provocato almeno 29 morti e 166 feriti. Prima un’autobomba è stata lanciata contro un bus di poliziotti anti-sommossa, vicino allo stadio della squadra di calcio del Besiktas. Poco dopo una seconda esplosione è stata provocata da un attacco suicida in un vicino parco. I testimoni, nei pressi dello stadio, hanno sentito due forti esplosioni circa due dopo la fine di una partita della massima divisione turca tra i padroni di casa del Besiktas e il Bursarpor.
La zona è stata subito circondata dalla polizia, e sono arrivate sul posto diverse ambulanze. Il ministro dell’interno Suleyman Soylu ha parlato inizialmente di almeno 20 feriti, spiegando che poteva trattarsi di un’autobomba piazzata nel punto in cui la polizia anti-sommossa era schierata. Il bilancio delle vittime è poi cresciuto, e secondo il ministro dell’ Interno sarebbero almeno 29 le vittime, quasi tutti agenti.
Le immagini hanno mostrato alcuni veicoli danneggiati e diversi caschi della polizia sparsi per terra. Il club del Bursaspor ha reso noto che nessuno dei suoi supporter è rimasto coinvolto. Secondo la tv turca l’autobomba ha colpito proprio un mezzo della polizia che stava lasciando lo stadio, dopo l’uscita dei tifosi dall’impianto. Il ministro dello sport Akif Cagatay Kilic ha parlato di “crudele attentato terroristico, che vuole minacciare l’unità della nazione”.
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