Durante la quarta udienza del processo per l’omicidio della piccola Fortuna, la madre, Mimma Guardato, salirà sul banco dei testimoni, intanto parla il ginecologo…
Il giorno della quarta udienza di Fortuna Loffredo è arrivato. Chicca è la la bambina di sei anni scaraventata dall’ottavo piano di una palazzina nel Parco Verde di Caivano nel giugno del 2014. Gli imputati sono Raimondo Caputo, detto Titò, e Marianna Fabozzi, la sua ex convivente, rea, secondo l’accusa, di non aver denunciato sulle violenze commesse dall’uomo ai danni della sue figlie.
Durante il dibattimento è stato sentito il ginecologo Giuseppe Saggese che prese parte all’autopsia sul corpo di Chicca: “Traumi cronici che dopo decine di anni di lavoro ho riscontrato solo tre volte” ha dichiarato il professore. Poi continua: «Ho quarantasei anni di attività e non ho mai visto uno scempio tale su una bambina, e noi periti intendiamo abusi tutt’e quello che penetra nel corpo di una vittima. Per le violenze subite, Fortuna soffriva di incontinenza fecale». Come riportato da Il Messaggero: “Sotto queste parole Raimondo Caputo sembra barcollare, poi si siede ranicchiandosi. Marianna Fabozzi. Invece, ha voltato la testa verso il pubblico, con la solita espressione, una faccia di pietra, che non lascia trasparire alcuna emozione, poi chiede di uscire dalla’aula”. Sul banco dei testimoni è salita anche Mimma Guardato, la madre della bambina, che da più di due anni chiede giustizia per sua figlia.
Nella scorsa udienza, intanto, era emerso un terribile particolare. Lo scorso 30 novembre, infatti, era salito sul banco dei testimoni il perito nominato dalla Procura di Napoli con il compito di ricostruire la dinamica della morte: “Quando Fortuna è stata lanciata nel vuoto era viva e cosciente” aveva dichiarato l’ingegnere incaricato della perizia. “Fortuna è stata lanciata tra l’ottavo e il nono piano dell’isola C del parco Verde di Caivano, questo senz’ombra di dubbio”.
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