Dai vigili del fuoco di Napoli le indicazioni di cosa fare in caso di eruzione del Vesuvio. Potrebbero alla fine esserci anche 600 mila morti in 300 secondi. Tutte le regole per evitare la tragedia.
Il Vesuvio ha eruttato per l’ultima volta tra il 16 e il 29 marzo 1944. Ma può ancora tornare a essere un enorme pericolo. Le possibilità che il vulcano si risvegli non sono remote e se questo dovesse accadere potrebbe verificarsi una vera e propria apocalisse. Lo riporta il Giornale.it, che cita una fonte importante e autorevole: il capo dei Vigili del Fuoco della Campania Michele Maria La Veglia che è intervenuto sul tema della messa in sicurezza di paesi e città durante il convegno organizzato dall’Ordine degli ingegneri di Napoli dal titolo «Vulcano rischio napoletano».
“Se il Vesuvio dovesse scoppiare, in 300 secondi, ossia in 5 minuti, potrebbe provocareanche seicentomila vittime ma siamo certi che non accadrà nei prossimi mesi”, ha detto La Veglia. Per questo è necessario che i cittadini seguano le indicazioni delle autorità nel caso venga prevista un’eruzione. Il che può avvenire, ha spiegato, con un mese di anticipo sull’evento. Ma nel momento in cui – speriamo mai – dovesse essere dato l’allarme, “occorre che tutti i cittadini seguano con calma e attenzione tutto ciò che noi diremo loro” ha precisato il capo dei Vigili del Fuoco.
E la cosa è tutt’altro che semplice. I tecnici intanto stanno lavorando per mettere a punto le tecnologie sviluppate per far fronte alle ceneri vulcaniche che, di solito, rischiano di far crollare gli edifici su cui si depositano. E se il Vesuvio fa paura la zona più a rischio è quella dei Campi Flegrei dove il livello di rischio è sempre quello di attenzione.