Il governo chiederà la fiducia sulla legge di bilancio e punta ad arrivare subito al voto in Aula. Ma le opposizioni non vogliono avvantaggiare il premier.
Il via libera alla manovra di bilancio dovrebbe arrivare dal Senato in tempi molto stretti. Il governo chiederà la fiducia sulla legge e punta ad arrivare al voto in Aula entro domani sera 7 dicembre. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 12 e la prima chiama è prevista per le 14.30. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha accettato la richiesta del Capo dello Stato di congelare le proprie dimissioni in attesa dell’ok alla manovra, per poi prepararsi, se sarà il caso, a dare battaglia in campagna elettorale per nuove elezioni politiche a primavera 2017.
Già in mattinata di oggi 6 dicembre il Pd aveva fatto sapere di voler accelerare. Sulla legge di bilancio – aveva detto il capogruppo in commissione Bilancio Giulio Santini – “chiederemo di fare il più presto possibile” ed è quindi “presumibile” che vada in Aula domani sera. Ma la Lega va all’attacco: “Non ci sono le basi – scrivono in una nota i capigruppo a Camera a Senato Massimiliano Fedriga e Marco Centinaio – per l’approvazione rapida della legge di bilancio al Senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l’agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale”.
“Prima si vota meglio è. Noi la pensiamo così, il Pd che ne pensa? La voce del suo segretario conta ancora qualcosa? Basta chiacchiere e battute. Siate chiari davanti agli italiani. Aspettiamo una risposta dopo la vostra direzione di domani”. Così, invece, Beppe Grillo dal suo blog, rimarcando il fatto che mercoledì 7 dicembre è anche la giornata della Direzione Pd: un’assemblea infuocata, presumibilmente, data la frattura profonda fra renziani e antirenziani, che si è approfondita dopo il verdetto referendario di domenica scorsa. “Si apre ora una fase politica nuova, nella quale la parola deve tornare agli italiani. Perché questo avvenga occorre una legge elettorale che garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare – si legge in una nota di Forza Italia al termine di un vertice ad Arcore con Berlusconi -. Siamo certi che il Presidente della Repubblica sarà garante di questa complessa fase, con la sua saggezza e il suo scrupolo istituzionale”. Intanto la Consulta ha fissato per l’udienza del 24 gennaio 2017 la discussione sulle eccezioni di costituzionalità sollevate sull’Italicum, la legge elettorale voluta da Matteo Renzi.
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