Il primo ministro Manuel Valls lascia l’incarico e si dedica alla corsa per le primarie socialiste. Al suo posto subentra Bernard Cazeneuve.
Come già annunciato, Manuel Valls è intenzionato a correre per l’Eliseo e, quindi, ha rassegnato le sue dimissioni da primo ministro per dedicarsi alle primarie socialiste. Il suo posto viene occupato da Bernard Cazeneuve, che fino ad oggi era stato il ministro dell’Interno dell’attuale governo, ma con il passo indietro di Valls è stato scelto come nuovo premier. Il ministero lasciato scoperto da Cazeneuve, invece, verrà occupato da Bruno Le Roux, fino ad oggi presidente del raggruppamento socialista all’Assemblea Nazionale. Così in Francia il premier si dimette poche ore dopo l’annuncio di un altro primo ministro, quello italiano, che a sua volta ha dichiarato l’intenzione di dimettersi, sebbene le motivazioni siano molto diverse (LEGGI ANCHE: MATTEO RENZI, IL LUNGO ADDIO. AL QUIRINALE PER LE DIMISSIONI).
Cazeneuve è conosciuto come “l’uomo delle situazione difficili” in Francia ed ha gestito in prima linea la lotta al terrorismo nell’ultimo periodo. Si forma come avvocato e comincia a fare politica sin da giovane, ricoprendo diverse cariche. È stato consigliere tecnicno, capo di gabinetto, sindaco e deputato, prima di entrare a far parte del governo nel 2012. Nel maggio di quell’anno viene nominato ministro delegato agli Affari europei, mentre un anno più tardi diventa ministro delegato al Bilancio. Ma è nel 2014 che compie un vero e proprio salto nella sua carriera politica, quando viene nominato ministro dell’Interno, dopo che Valls era stato promosso a primo ministro.
In questa veste deve gestire lo stato di emergenza scoppiato in Francia dopo gli attentati terroristici. Il suo compito non si rivela molto facile e in alcuni casi finisce al centro delle polemiche, con gli avversari che lo accusano di non aver fatto abbastanza. Adesso Cazeneuve dovrà ricoprire la carica di premier lasciata libera da Valls, il quale ha deciso di correre per l’Eliseo, nella speranza di rafforzare una sinistra che fatica sempre di più in Europa, soprattutto dopo la sconfitta di Matteo Renzi al referendum sulle riforme costituzionali . Il voto in Francia sarà un indicativo banco di prova per l’ascesa delle destre e il tentativo di ripresa della sinistra.
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