Due atteggiamenti opposti quelli della cosiddetta “coppia killer” di Saronno: lui ha scelto di rispondere, lei di tacere. E le morti sospette sono decine.
Interrogatorio di garanzia oggi 2 dicembre per Laura Taroni, 40 anni, l’infermiera arrestata per la vicenda delle morti in corsia all’ospedale di Saronno (LEGGI ANCHE: MORTI SOSPETTE AL PRONTO SOCCORSO: ARRESTATO UN MEDICO E L’AMANTE INFERMIERA), interrogata in carcere dal Gip di Busto Arsizio, Luca Labianca. Il medico Leonardo Cazzaniga, 60 anni, amante della Taroni, è accusato di aver ucciso 4 pazienti con massicce dosi di farmaci. Entrambi sono sospettati per l’omicidio del marito della donna. Laura Taroni si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Il medico, durante il suo interrogatorio davanti al gip, si è detto “disponibile a chiarire quanto è successo”. Secondo il suo avvocato, Enza Mollica, Leonardo Cazzaniga ha risposto a tutte le domande, in alcuni casi in modo circostanziato, in altri in modo più generico. L’avvocato ha riferito che Cazzaniga “appare provato”. Avrebbe spiegato che il somministrare farmaci serviva “per alleviare le sofferenze” dei pazienti. Ha respinto l’accusa di aver voluto uccidere qualcuno. A quanto si è saputo il suo avvocato, Enza Mollica, ha presentato una istanza di arresti domiciliari.
E si apprende che sono più di 50 le cartelle cliniche sequestrate dai carabinieri. Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di 11 anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l’amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: “Prima la pastiglia e poi le gocce”, dice la Taroni e lui chiede: “Pure le gocce?”. Cazzaniga risponde: “Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (…)”. Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: “Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?”.
Dalle intercettazioni emergerebbe la volontà di uccidere un cugino acquisito della donna “colpevole – riferiscono gli inquirenti – di farsi ancora mantenere dalla ex moglie”. “Se un giorno venisse giù in ospedale da noi (a Saronno, ndr.)…Trac! – dice Laura Taroni in un’intercettazione – Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio”. La donna ride. L’intercettazione risale al 29 febbraio scorso ed è una “ambientale” eseguita a bordo di un’auto. “I due indagati – annotano i pm nella richiesta d’arresto – parlano dell’omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità“.
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